Un’azienda a Nord Est fra crescita e welfare: la storia in un docufilm
L’opera del regista friulano Morassutti “Memorabilia”, epopea di un’impresa familiare sorta a San Vito al Tagliamento, tra ferramenta e casalinghi

Ci sono storie che sanno parlare al cuore di chi le ascolta. Il docufilm “Memorabilia – Una storia di famiglia” è una di queste. Firmato dall’attore e regista friulano Giovanni Enrico Morassutti, che è anche nel cast del film “Duse” in concorso alla prossima Mostra del Cinema di Venezia, racconta le vicende della Paolo Morassutti, impresa di famiglia costruita attorno a un modello “olivettiano” in cui welfare aziendale, cultura e attenzione alla persona erano parte integrante del lavoro quotidiano. In anni in cui il termine “responsabilità sociale” non era ancora di moda, la ditta investiva in iniziative culturali e servizi per i dipendenti, intuendo che il benessere delle persone era la vera chiave per il successo.
Morassutti, formatosi al Centro sperimentale di cinematografia di Roma e cresciuto artisticamente fra New York, Parigi e Berlino, è uno degli interpreti italiani della scuola di recitazione realista, allievo e collaboratore per oltre vent’anni di John Strasberg. A soli 18 anni si trasferì negli Stati Uniti per studiare all’Actors Studio e da allora ha saputo intrecciare il proprio percorso artistico con quello di maestri e progetti internazionali.
L’opera riporta alla luce un capitolo straordinario di un’azienda che ha saputo unire efficienza industriale e calore umano. La storia nasce a San Vito al Tagliamento nella prima metà del Settecento con il commercio di ferramenta e legname. Nell’Ottocento la famiglia si trasferisce a Padova, ampliando l’attività all’utensileria e aprendo punti vendita a Montebelluna, Mestre, Vittorio Veneto, Motta di Livenza e Udine. Nel Novecento, sotto la guida di Federico Morassutti, diventa leader in Italia nella distribuzione di ferramenta e casalinghi, con 40 filiali da Roma a Napoli e oltre 2 mila dipendenti.

Negli anni Sessanta e Settanta, accanto alla crescita industriale, all’interno dell’azienda nasce la Compagnia Arlecchino Morassutti, formata da dipendenti-attori che calcano palcoscenici in tutta la penisola. Non si trattava di folclore aziendale: il teatro diventava un momento di aggregazione, formazione e orgoglio, rafforzando il senso di appartenenza. A questo si affiancavano asili aziendali, spettacoli per i figli dei lavoratori, pubblicazioni di poesie dialettali e perfino dischi: un mosaico di iniziative che racconta una filosofia d’impresa dove economia e cultura camminavano insieme.
Prodotto con il supporto di West 46th Films di Alessandro Parrello, “Memorabilia” si nutre di interviste agli ex dipendenti, immagini di famiglia e materiali provenienti dall’Archivio nazionale di Cinema d’impresa. Nel montaggio trovano spazio anche momenti intimi, come il cameo di John Strasberg, testimonianza di un legame umano e professionale che ha segnato la vita del regista e che affonda le sue radici nella comune passione per il teatro.
Il racconto non evita le ombre: negli anni Settanta, la pressione del finanziere Michele Sindona, legato allo Ior e alla mafia, porta all’acquisizione dell’azienda da parte del gruppo La Rinascente. È il passaggio doloroso da un modello comunitario a una logica neoliberista, che segna la fine di un’epoca.
L’anteprima a Villa Breda di Padova è stata un momento intenso: fra il pubblico, molti ex dipendenti che hanno rivissuto l’orgoglio di far parte di una realtà che metteva le persone al centro. «Vederli ricordare i loro anni giovanili – racconta Morassutti – mi ha toccato profondamente».
Ora inizia l’iter distributivo: oltre ai festival, il regista sogna di portare il film nei cinema delle città che ospitavano le filiali, così che questa memoria possa tornare a chi l’ha vissuta. Parallelamente, Morassutti, che in più di vent’anni di carriera ha collaborato con nomi come Gus Van Sant (Last Days) ed Ellen Stewart del Café La MaMa di New York, ha recitato nel film “Duse” in concorso alla Mostra del cinema di Venezia in arrivo, con Valeria Bruni Tedeschi protagonista, omaggio a Eleonora Duse, musa ispiratrice di generazioni di attori.
«Memorabilia – conclude il regista – racconta un’Italia che credeva nel valore delle persone, costruiva asili ed era capace di sostenere i sogni dei lavoratori. In un’epoca dominata dall’individualismo, spero di far riflettere sull’importanza della solidarietà e del sentirsi parte di una comunità».
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