La maestosità degli altopiani
Ad Asiago uno dei gioielli paesaggistici e ambientali del Veneto che si sviluppa sulle Prealpi Vicentine


Scrigni naturalistici, balconi spettacolari, teatri di pagine storiche, in tempi di pace e di guerra (“Quando i militari arrivano quassù si accorgono di un grande disordine sui confini, non è bene chiaro dove siano le truppe italiane e quelle austriache”, scrive Emilio Lussu nella sua opera più celebre, “Un anno sull’altipiano”): scenari sorprendenti, per l’altitudine e spesso per la vastità delle spianate, gli altopiani trasmettono un senso di poderosa maestosità, che di stagione in stagione si declina in modo diverso.
In questo periodo di canicola e di rigoglio dei boschi sono meta ideale, anche nel Nordest, per una visita, con le proprie proposte escursionistiche – le reti di sentieri sono moltissime – e turistiche in genere. L’altopiano dei sette Comuni, o di Asiago, è notoriamente uno dei gioielli paesaggistici e ambientali del Veneto. Si sviluppa sulle Prealpi Vicentine, a cavallo tra la parte settentrionale della provincia di Vicenza e quella sudorientale della provincia autonoma di Trento.

Le prime tracce di presenza umana rilevate sul territorio risalgono al Paleolitico, mentre l’inizio della stanzialità rimanda all’epoca preromana. Attorno all’anno Mille, secondo le ipotesi più accreditate, il luogo fu interessato dalla calata dei Cimbri, scesi dalla Germania meridionale.
Nel 1310 nacque la Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, la prima Federazione al mondo, che rimase in vita fino 1807. Dopo una parentesi sotto il dominio dell’Impero austriaco, il 21 ottobre 1866, assieme al Veneto, alla provincia di Mantova e al Friuli, l’Altopiano dei Sette Comuni fu annesso al Regno d’Italia.

Numerosissime le opportunità di visita e di scoperta: meritevoli di menzione – limitandoci a pochi esempi – la ciclopedonale Strada del trenino, che segue il vecchio percorso ferroviario tra Asiago e Campiello, il canyon Madonna del Buso, nei pressi di Gallio, le trincee e gli strapiombi del Monte Cengio, il forte italiano Corbin o Forte Interrotto, usato, durante il primo conflitto mondiale, come punto strategico di osservazione prima dagli italiani e poi dagli austroungarici.
Di alto interesse, restando in area veneta, pure l’altopiano della Lessinia – in provincia di Verona, prevalentemente, e parzialmente in quelle di Vicenza e Trento –, dove si possono visitare il Parco delle Cascate di Molina, il Ponte di Veja, la grotta di Fumane e le foreste dei Folignani, di Giazza e della Val d’Adige; affascinanti anche l’altopiano di Casera Razzo, in Comune di Vigo di Cadore (tante le opzioni di camminata), e il Pian delle Femene, sulle Prealpi Bellunesi: il nome potrebbe derivare da antichi scambi commerciali in cui le donne giocavano un ruolo attivo.

Altrettanto suggestive le opzioni in Friuli Venezia Giulia, a sua volta terra di magnifici altopiani. Quello del Montasio (come nel caso di Asiago associato al nome di un celebrato formaggio) è fra i più noti: si allarga, a un’altitudine oscillante tra i 1.500 e i 1.600 metri, ai piedi del possente Jôf di Montasio. Area di pascolo importante, è punto di partenza di molti itinerari, sia accessibili a tutti che impegnativi. Strettamente legato al dramma della Grande Guerra è poi l’altopiano del Carso, lungo il confine orientale della regione, unico nel suo genere per la conformazione geologica e, conseguentemente, per la specificità floristica.
Nella zona meritano una visita le foci del Timavo (decantate da Virgilio nell’Eneide), i campi solcati di Borgo Grotta Gigante, formazioni carsiche caratterizzate da profonde scanalature, e il castelliere di Monrupino.
E se molto conosciuto è l’altopiano di Piancavallo, meno – immeritatamente – lo è quello di Monte Prat, in Comune di Forgaria: dalle pendici del monte Cuar la conca degrada verso sud fino a circa 700 metri di quota. Il paesaggio alterna doline, praterie e fitte boscaglie. Il contesto è impreziosito dalla presenza degli stavoli, costruzioni montane tipiche del Friuli Venezia Giulia, un tempo utilizzate come ricovero per gli animali domestici.
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