La lite per la bolletta, poi il silenzio: il giallo di Clara Rossignoli, forse uccisa dal nipote

La 79enne è sparita tra l’8 e il 9 aprile a Legnago, nel Veronese. Dopo mesi di indagini e versioni contrastanti, la Procura ipotizza omicidio e occultamento di cadavere. Il corpo ritrovato alla foce dell’Adige il 9 luglio non è il suo

Lorenzo Borghero
Clara Rossignoli
Clara Rossignoli

Tre mesi di ricerche non sono bastati per risolvere il caso di Clara Rossignoli, 79 anni, scomparsa a Porto di Legnago, in provincia di Verona, tra l’8 e il 9 aprile. La procura di Verona aveva inizialmente aperto un fascicolo a carico di ignoti per istigazione al suicidio. Dopo una serie di interrogatori e perquisizioni, è stato però aperto un altro fascicolo con ipotesi di reato di omicidio e occultamento di cadavere a carico del nipote Mattia Nascimben (37 anni, un figlio di undici) e dell’ex compagna Erica Chiarion, che vivevano con lei. La versione della coppia non ha mai convinto.

La denuncia della scomparsa era arrivata solo il 14 aprile da parte di Marta Nardo, figlia della donna. Nascimben a sua volta aveva comunicato la scomparsa a sua madre soltanto il 12 aprile, fatto che aveva portato alla rottura tra madre e figlio, dichiarata anche alla Rai. 

Chiarion aveva detto agli investigatori che l’ultimo incontro tra lei, Mattia e la Rossignoli era avvenuto l’11 aprile; dunque, dopo la presunta data di scomparsa. Questa dichiarazione non ha mai convinto la Procura. Il cellulare di Clara, infatti, si era collegato a una cella telefonica l’ultima volta il 9 aprile alle 2 del mattino. Ovvero, poco dopo un violento litigio, segnalato dai vicini e confermato dalla Chiarion stessa. Il battibecco tra nonna e nipote pare fosse scoppiato per il mancato pagamento di una bolletta della luce, per cui era stata staccata la corrente nell’abitazione. Un innesco apparentemente banale; in realtà, l’ennesima lite tra i due.

Al litigio tra nonna e nipote aveva assistito anche un amico della Chiarion, sui cui furgone era stata rinvenuta una macchia di sangue a fine maggio. La sera dell’8 aprile, come dichiarato a Chi l’ha visto?, l’uomo aveva accompagnato a casa Erica prima del litigio. Dopo averla vista rimproverare la signora, l’amico di Erica si era allontanato, assentandosi per poco meno di un’ora. Tornato verso la mezzanotte, era uscito una seconda volta, per ritornare poi con due pizze surgelate.

Intervistato in forma anonima dal programma Rai, l’uomo ha anche dichiarato che da quel momento in poi non ha più visto Clara, ma che sul momento non si era però insospettito.

Le ricerche sono state complicate anche dalle segnalazioni di alcuni testimoni, che avevano detto di aver visto l’anziana donna anche dopo il 9 aprile, salvo ritrattare in seguito. Verso metà maggio un uomo aveva avvistato Mattia su un argine dell’Adige. Le ricerche dei sommozzatori si erano concentrate in quella zona, senza risultati. Sempre a maggio le ricerche si erano dovute interrompere per alcuni giorni a causa della piena dell’Adige.

Il corpo ritrovato mercoledì 9 luglio alla foce dell’Adige aveva fatto pensare che il cadavere potesse essere dell’anziana, ma l’ipotesi è stata scartata dagli accertamenti e il test del dna.

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