Monte stipendi di Serie B: non vince chi spende di più ma chi programma meglio
Il Venezia è quinto con la terza spesa più alta, il Padova, diciottesimo, tra le squadre più parsimoniose, sta invece viaggiando su un dodicesimo posto beneaugurante e frutto di scelte oculate

Il Venezia è quinto con la terza spesa più alta, il Padova, diciottesimo, tra le squadre più parsimoniose, sta invece viaggiando su un dodicesimo posto beneaugurante e frutto di scelte oculate.
Il prospetto emolumenti club pubblicato dalla Lega Serie BKT evidenzia alcuni dati che possono essere letti in molti modi ed in altrettanti analizzati.
Proviamo qui a dare un giudizio di merito sul significato che ricopre oggi, nel calcio di Serie B l'avere il maggiore monte stipendi della categoria.

Come si vede dai grafici si va dai quasi 29 milioni lordi spesi dal Monza, ai 26 del Palermo e 24 del Venezia fino ai 5.6 del Pescara, il club più parsimonioso in assoluto.
Storicamente era il Cittadella a posizionarsi in fondo a questa particolare classifica. Ma il club padovano quest'anno è retrocesso lasciando il posto al Padova che con 6,391 milioni di euro lordi tra emolumenti fissi e variabili si posiziona al diciottesimo posto del campionato (solo SudTirol e appunto Pescara spendono meno per la rosa).
Letta in questo senso la classifica ci dice che il Padova, con il suo attuale dodicesimo posto in classifica sta facendo qualcosa di encomiabile non essendo mai stato quest'anno tra le pericolanti se non nelle primissime giornate che fanno poco testo in tal senso.
Ma è così importante avere un monte stipendi alto? In generale, ovviamente, si.
Tuttavia è interessante contestualizzare questo dato ricorrendo al Report Calcio Arel Pwc 2025 che evidenzia come scendendo di categoria la proporzionalità diretta tra spesa e risultato viene meno.
In particolare, se in Serie A la media delle posizioni di chi ha vinto il campionato è 1,6 in Serie B la stessa scende a 5,4 e in C a 7.6. O se preferite: mentre in Serie A dal 2007 al 2024 solo 12 volte ha vinto la squadra col monte ingaggi maggiore, in B nello stesso lasso di tempo questa cosa è accaduta solo 3 volte e in C 2.
Possiamo fare un esempio su tutti: lo scorso anno con un monte stipendi sostanzialmente simile, Brescia, Padova e Triestina ottennero tre risultati assai diversi tra loro. La prima si salvò in B sul campo (prima di sparire per problemi finanziari), la seconda ha faticato in C salvandosi ai play off con i problemi che tutt'oggi il club si trascina, la terza è salita dalla B alla C.
La famosa "programmazione", insomma, fa la differenza scendendo di categoria. Insieme a qualità come la capacità di non strapagare il talento o di individuare il talento dentro un mare magnum, quello delle categorie inferiori, in cui farlo è assai più difficile che ai massimi livelli.
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