Sinner sul tetto di Wimbledon: il sogno dei sogni è realtà

Dopo la delusione di Parigi, Jannik batte Alcaraz in finale e conquista l’erba più ambita del tennis. «È questo ko che mi ha spinto fin qui», dice il campione azzurro

Vanni Gibertini
Jannik Sinner è il primo italiano a vincere Wimbledon
Jannik Sinner è il primo italiano a vincere Wimbledon

 

Domenica Parigi è cancellata. Nel torneo più importante, sulla superficie meno conosciuta e contro l’avversario più difficile, Jannik Sinner è riuscito a vendicare la sconfitta del Roland Garros vincendo la finale di Wimbledon contro lo stesso Carlos Alcaraz che gli aveva negato la Coppa dei Moschettieri cinque settimane fa nella capitale francese.

Il punteggio di 4-6 6-4 6-4 6-4 è quasi un simbolo della forza di Sinner: lineare, costante, granitico, capace di riprodurre il proprio tennis di altissimo livello fino alla vittoria finale. Ha disputato una finale giocando in crescendo, recuperando lo svantaggio di un primo set perduto nonostante un vantaggio di 4-2 e una chance del 5-2 che avrebbe reso la vittoria ancora più netta. In quel primo set Carlos Alcaraz è riuscito a chiudere il parziale con uno dei suoi straordinari colpi, un rovescio in allungo su una schioppettata di Sinner che da estremo recupero difensivo si è trasformato in colpo vincente.

Una magia che ha richiamato le tante altre creazioni dello spagnolo nel corso dei 24 match consecutivi vinti nelle ultime settimane. Ma Sinner non ha fatto una piega, ha approfittato del piccolo calo del suo avversario nel primo game del secondo set ed ha ottenuto il prezioso break che gli ha permesso di vincere il secondo set nel quale ha sofferto molto più di Carlos nei suoi turni di servizio. E lo ha vinto chiudendo con tre colpi straordinari nel decimo e ultimo game, “alla Alcaraz”.

«Più la partita andava avanti, più mi rendevo conto che non ero in grado di far male a Jannik da fondocampo – ha detto Alcaraz dopo il match – e per questo ero abbastanza frustrato». Sinner ha impiegato due set a carburare con il servizio, ma dal terzo set in poi la sua superiorità è diventata sempre più evidente in campo.

Due palle break annullate con grande autorità nel quarto set, e poi una cavalcata verso il trionfo finale che ha portato quel ragazzo dai capelli rossi da Sesto Val Pusteria a ricevere il più famoso trofeo tennistico del mondo dalle mani della Principessa di Galles.

«Non so davvero come Jannik sia riuscito a dimenticare così velocemente la delusione di Parigi, io non ci sarei mai riuscito – ha dichiarato Darren Cahill, uno dei suoi due allenatori – ma abbiamo parlato di quella partita solamente nelle 24 ore successive, per analizzare ciò che è stato fatto e per capire dove migliorare».

Considerando quello che ha dovuto passare nell’ultimo anno, con la positività ai controlli antidoping, e la bruciane sconfitta di Parigi, è evidente che la testa di Jannik Sinner funziona in maniera diversa da quella degli altri esseri umani.

«È bravissimo a compartimentalizzare – spiega Simone Vagnozzi, l’altro suo coach, colui che segue il progresso tecnico del campione altoatesino – quello che succede fuori dal campo rimane sempre fuori dal campo ed è capace di dare il 100% nel suo lavoro. È una qualità che può essere migliorata con l’allenamento, ma bisogna nascerci».

Questa vittoria conferma la prima posizione in classifica con 3430 punti di vantaggio su Alcaraz, un bel bottino che servirà nell’ultima parte della stagione durante la quale ci saranno molti risultati da difendere. È il suo quarto titolo del Grande Slam, il terzo degli ultimi quattro giocati, e sarebbero stati quattro se non fosse stato per i tre match point falliti a Parigi. Ma è anche attraverso quei match point che è passato il percorso che è arrivato alla coppa sollevata sul Centre Court di Wimbledon.

«Vincere qui – ha detto Jannik – è un po’ il sogno dei sogni. Il ko di Parigi è stato duro da digerire, però è quello che mi ha spinto a essere qui oggi». Poi svela la scommessa con Cahill: «Sabato gli ho detto che se avessi vinto la finale avrei deciso io se sarebbe rimasto nello staff anche la prossima stagione. Adesso, quindi, decido io, Vediamo cosa succederà».

In questo trionfo non sarebbe giusto non menzionare anche Grigor Dimitrov, che lunedì scorso durante gli ottavi di finale era avanti due set a zero e poi si è ritirato per infortunio, ma lo sport si sa è così, e oggi è il giorno di Sinner campione di Wimbledon.

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