Bocciati, il grande boom dei ricorsi al giudice: i genitori difendono a spada tratta i figli
Sette sentenze del Tar del Veneto nel giro di una manciata di giorni, ma le scuole vincono quasi sempre. Il caso della ragazzina assente per mezzo anno: «Soffre di fobia scolastica». E quello dello studente geniale, non ammesso per l’insufficienza in condotta

C’è la ragazzina padovana di prima media che non si è presentata in classe per mezzo anno e ha impugnato la conseguente bocciatura sostenendo di essere rimasta a casa in quanto sofferente di una forma patologica di “fobia scolastica”.
C’è lo studente mestrino non ammesso alla seconda superiore che ha contestato la decisione affermando di non aver potuto usare gli appunti durante le prove malgrado un disturbo dell’apprendimento (mai certificato) che glielo avrebbe consentito. C’è il giovane dell’istituto agrario del Bassanese che non ha superato l’anno e ha lamentato di aver avuto soltanto un’insufficienza in chimica; in realtà le materie “scoperte” del primo trimestre erano cinque.
Sono soltanto alcuni esempi tratti da una lunga lista relativa a studenti e famiglie che la promozione la chiedono al giudice anziché alla scuola.
O, meglio, che non accettano la bocciatura decisa dai professori. Il numero dei casi trattati dal Tar del Veneto – sette sentenze nel giro di una settimana circa, una quindicina se si considerano anche quelle riferite a quanti non hanno superato esami di Stato o prove di concorso – fa pensare a un vero e proprio fenomeno in atto.
Che si traduce, per la scuola, in tempo investito e in soldi spesi: da un lato la necessità di produrre atti e documenti da portare in giudizio, dall’altro le spese legali a carico del ministero. In ogni caso un trend che, come i cellulari vietati in classe, è destinato a caratterizzare la realtà attuale del mondo scolastico.
Gli insegnanti
«Si tratta di un fenomeno che negli ultimi anni è cresciuto», conferma il provveditore agli Studi di Padova, Roberto Natale, «Tuttavia mi pare di poter dire che i tribunali attestano sempre più, da un lato, la correttezza dei processi valutativi e dall’altro l’insindacabilità delle valutazioni di merito delle autorità scolastiche, tranne evidentemente i casi di manifesta irragionevolezza, illogicità o arbitrarietà del giudizio». È così: i pronunciamenti del Tar del Veneto, almeno con riferimento ai casi trattati negli ultimi giorni, quelli a ridosso dell’apertura di anno scolastico, sono per la quasi totalità favorevoli alla scuola.
Le sentenze
I giudici del tribunale amministrativo hanno esaminato molteplici ricorsi rigettandoli quasi tutti: lo studente che chiedeva di poter consultare gli appunti perché affetto da un disturbo dell’apprendimento non ha mai prodotto alcun documento medico che lo certificasse; la studentessa che ha accumulato il 46% delle assenze per “fobia scolastica” non ha offerto quel minimo di elementi necessari per una sua valutazione e comunque, osservano i giudici, «il fatto che l’ammissione e la conseguente frequenza alla classe seconda, in difetto dell’acquisizione delle competenze previste per la classe prima, potrebbe verosimilmente tradursi, anziché in un vantaggio, in uno svantaggio potenziale fonte di ulteriore malessere socioemotivo». E così via, caso dopo caso, quasi tutti i ricorsi presentati da studenti non ammessi alle classi successive sono stati respinti. Tranne uno.
Lo studente geniale
Solo in una vicenda il Tar ha dato ragione alla famiglia. Si tratta dello “studente geniale”, un ragazzino vicentino di 13 anni plusdotato, con un quoziente intellettivo superiore alla media e con la pagella piena di 8 e 7. Che però è stato bocciato.
Il motivo? L’insufficienza in condotta dovuto al suo comportamento in classe, tale da costargli in precedenza la gita scolastica. In realtà, hanno spiegato i due psicologi consultati, dietro tale comportamento c’era la noia dovuta all’alto quoziente intellettivo e contemporaneamente all’immaturità. Gli specialisti hanno suggerito l’adozione di un piano didattico ad hoc che la scuola non ha applicato. In compenso è scattata la bocciatura. Che ora il Tar ha annullato.
Riproduzione riservata © il Nord Est