I turisti cinesi scoprono le Dolomiti

Nell’estate 2025 già migliaia di presenze, non era mai successo prima. Gli influencer orientali a caccia di nuovi paesaggi da raccontare

Francesco Dal Mas
Aumentano i turisti cinesi sulle Dolomiti
Aumentano i turisti cinesi sulle Dolomiti

Boom di cinesi sulle Dolomiti: da giugno a settembre sono stimate 4 mila presenze. Mai successo prima, in questo arco di tempo. Il motivo? Il lavoro che sta facendola Fondazione Dmo Dolomiti Bellunesi; il passa parola tra orientali; ma anche il detonatore dei giovani influencer cinesi, che si sono innamorati delle Dolomiti e le stanno pubblicizzando a spron battuto.

Se è vero che i turisti stranieri stanno salvando l’estate sulle Dolomiti (sono più di 6 ogni 10 presenze), è anche vero che mentre gli europei calano (a cominciare dai tedeschi), accanto agli americani crescono appunto gli orientali, i cinesi in particolare, in questa estate 2025. E molto probabilmente contribuiranno in misura determinante a garantire quella destagionalizzazione che la Fondazione Dmo Dolomiti Bellunese persegue, portando l’offerta proprio in Cina.

Ospiti in crescita

«Gli orientali sono ospiti già in crescita» dice Michela Lezuo, albergatrice di Arabba e presidente del Consorzio Turistico dell’area Fodom, «Gli italiani e gli altri europei sono in stallo. Il tedesco che la faceva da padrone in maggio, giugno e settembre, non si vede. Si vede ancora lo svizzero, l’olandese a giugno e basta. Per fortuna che la stiamo cavando con un mercato intercontinentale, attratto dal sito Unesco ma anche dai social e dagli influencer, oltre, soprattutto, dalla sana promozione».

Secondo i dati più recenti della Regione, nel primi 5 mesi di quest’anno, la provincia di Belluno ha registrato 174.708 arrivi di stranieri contro 169.658 di italiani, per un totale di 344.336. La quota maggiore è stata di polacchi (20.316, poi di tedeschi (18.120), quindi di Ceki (15.251), quindi di americani (11.415). I cinesi? Sono stati un’avanguardia, 1.498, 2.062 i sud coreani, 415 i giapponesi, 914 gli indiani, 4992 di altri paesi asiatici.

Trend in aumento

Dalle statistiche risulta che i cinesi si sono fermati tre notti. La statistica si riferisce alla stagione dello sci e alla primavera. Per l’estate i trend sono diversi. E, sia a Cortina, come pure nelle valli, tipo Arabba, si stanno raddoppiando. Anzi: triplicheranno a fine stagione.

Il motivo. Le potenzialità del mercato cinese le spiegano Valentina Coleselli, direttrice di Dmo, ed Elisa Calcamuggi, responsabile marketing, impegnate a promuovere le Dolomiti proprio in Cina, perché – spiegano – in quel paese ci sono oltre 400 milioni di persone che praticano attività outdoor, un numero cresciuto esponenzialmente dopo le Olimpiadi di Pechino 2022.

«Con Cortina 2026 alle porte, le Dolomiti Bellunesi si candidano a diventare una destinazione privilegiata anche per il pubblico cinese», dicono, «Riteniamo che questo mercato abbia un grande potenziale che ci permetterebbe di estendere la stagione turistica e i servizi offerti, specialmente durante i periodi di vacanza cinesi».

Venezia Shanghai

«La recente trasferta in Cina (Itb Shanghai maggio 2025) è stata un'ottima occasione» dice Calcamuggi, «per confrontarci non solo con i tour operator, ma anche con i principali stakeholder del settore viaggi, che forniscono ai cinesi in viaggio servizi e informazioni. Il contesto attuale è particolarmente favorevole, anzitutto perché il progetto è facilitato dal nuovo volo diretto sviluppato da Save, che collega Shanghai e Venezia tre volte a settimana, rendendo le Dolomiti ancora più accessibili ai turisti cinesi».

E poi per la domanda crescente del turismo outbound dalla Cina. Nel 2024, questo segmento turistico ha superato i livelli pre-pandemia, con oltre 145 milioni di viaggiatori e 5.75 trilioni di yuan spesi a livello globale (+17%).

L’Europa è tornata ad attrarre flussi consistenti, rappresentando il 17% del traffico outbound cinese e posizionandosi tra le destinazioni più ambite. Paesi come Italia, Francia, Regno Unito e Spagna figurano nella Top 20 di Trip.com.

«Il trend è destinato a crescere: il 74% degli operatori cinesi prevede una crescita del proprio business outbound nel 2025» insiste Calcamuggi, «La spesa media per notte di un viaggiatore cinese è quasi doppia rispetto a quella dei turisti europei e aumenta la domanda di esperienze autentiche, personalizzate e di qualità».

Da tener presente che La Golden Week è un periodo di vacanza di sette giorni in Cina, che ricorre in occasione della Festa Nazionale (1° ottobre) e del Capodanno Cinese. Durante queste settimane, molti cinesi approfittano per viaggiare, visitare familiari o rilassarsi. 

 

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