Nordio: «Non andrò a votare per i referendum»
Il ministro della Giustizia a Venezia per il festival del Foglio: «Dl sicurezza necessario per alcune tutele. Lieto di aver preso la tessera di FdI»

Guardasigilli a tutto campo al festival del Foglio a Venezia. Per prima cosa: «Non andrò a votare – ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio parlando ai cronisti – E' un diritto costituzionale che non esprime un disinteresse verso l'istituzione, ma, al contrario, esprime una intenzione politica molto netta di evitare che queste leggi vengano cambiate.
Il Dl Sicurezza, dice Nordio, «era necessario per tutelare innanzitutto coloro che si vedono occupata la casa, che magari hanno acquistato con grandi sacrifici, e se la trovano occupata in modo abusivo e illegittimo, senza riuscire a rientrare in possesso in tempi brevi. Poi ci sono tutele per i ceppi più deboli e soprattutto per le truffe agli anziani, e si tutelano le forza dell'ordine, arrivando anche alla possibilità di una loro difesa attraverso aiuti finanziari, perché sappiamo benissimo che un processo ha dei costi legali, e lo Stato se li assume».
«Credo che siano tutte norme ispirate al buonsenso - ha aggiunto - Poi naturalmente la politica è fatta di dissensi, che sono tutti legittimi, come altrettanto legittimo, anzi doveroso, è che la maggioranza esprima la volontà popolare che gli è stata confermata con il mandato conferito dagli elettori».
«Il reato di femminicidio è stato introdotto per dare un segnale culturale» ha puntualizzato ancora il ministro, spiegando: «Una cosa è ammazzare una persona per varie ragioni, il femminicidio invece è connotato dal principio che chi uccide non lo fa contro la persona, per interesse, magari per un'eredità, ma in quanto donna, manifestando così una 'superiorità', una prevaricazione nei confronti di questa persona in quanto appartenente ad un genere che tu ritieni inferiore».
«Abbiamo voluto mandare un messaggio culturale - ha spiegato - e in questo modo la donna viene protetta in quanto tale».
Il guardasigilli si è detto d'accordo sull'importanza della prevenzione «che però passa anche attraverso l'educazione. Poi non si può aspettare dalla politica più di tanto; la stessa scuola arriva in ritardo quando si pretende da quest'ultima un insegnamento dí educazione ad hoc. Il rispetto dell'individuo, l'educazione, parte dal bambino nei primissimi anni di vita e in famiglia. E' dai genitori che viene il primo input al 'sotfware' di un bambino. Certo, serve la scuola, l'educazione civica e quella sessuale, della legalità, ma se non si insegna ad un bambino fin dal primo momento concetti basilari, di sensibilità per persone di sesso diverso, di etnia eccetera, quando interviene la scuola e' già tardi».
Venendo alle questioni partitiche, Nordio ha detto: «Ho preso la tessera di Fdi e ne sono ben lieto. Ho grande soddisfazione - ha rimarcato - nel vedere l'avvicinamento del partito, che veniva bollato di una certa nostalgia in passato, essere invece accolto in Europa con un alto profilo, dovuto anche alla credibilità del nostro presidente del Consiglio. E si è sempre più avvicinato a quelle posizioni liberali e liberal-democratiche che io ho sempre espresso nei miei libri».
«E' significativo - ha aggiunto - che si sia scelto come ministro della Giustizia chi da 30 anni scrive le cose che cercheremo di riformare come la separazione delle carriere, il Csm ed altro, cose di cui scrivo da sei lustri».
Per il ministro, i prossimi passi che ritiene urgenti e che riguardano il suo dicastero sono «la riforma costituzionale con la separazione delle carriere e soprattutto la riforma del Consiglio superiore della magistratura e l'istituzione dell'alta corte di giustizia disciplina tempi I tempi sono quelli della riforma costituzionale però entro l'estate dovrebbe essere approvata in senato e magari la prima doppia lettura della camera ed entro l'autunno la lettura finale e poi il referendum».
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