Vergarolla, nell’estate di 77 anni fa la strage provocata dallo scoppio di 28 bombe
Le celebrazioni inizieranno alle 9 a Pola con l’omaggio alle vittime. Alle 10 gli interventi delle autorità e la deposizioni di fiori al Memoriale

POLA. Stamane viene ricordato il 77.esimo anniversario della strage di Vergarolla, nella quale persero la vita un centinaio di polesani. Quel 18 agosto 1946, questa la triste storia, era una domenica di sole e sulla spiaggia di Vergarolla si erano date appuntamento tante famiglie, almeno 2 mila persone, per assistere a gare di nuoto e per il gusto di ritrovarsi in maniera spensierata dopo gli anni bui della guerra. E all'improvviso nel pomeriggio esplosero 28 ordigni, per la precisione bombe antisommergibile, disinnescate da tempo e quindi innocue al punto che i bambini ci giocavano e le massaie ci stendevano i panni ad asciugare. Ma sicuramente la notte precedente la mano assassina di qualcuno le aveva riattivate. Dopo che sotto il regime di Tito la strage era tabù, a partire dagli Anni '90 dello scorso secolo è andata crescendo la consapevolezza che l'esplosione di Vergarolla fosse stato un atto di intimidazione del regime jugoslavo contro gli Italiani per costringerli a lasciare la loro città, il che puntualmente avvenne e Pola perse cosi la sua anima.
Del centinaio di morti solo i corpi di 64 vennero ricomposti e identificati, gli altri vennero sepolti senza nome. Nella tragedia era emersa la figura del dottor Geppino Micheletti che aveva continuato a curare i feriti trasportati all'ospedale di Pola anche dopo aver saputo che nello scoppio erano morti i figlioletti Renzo e Carlo nonché il fratello e la cognata. La commemorazione inizierà alle 9 con la messa di suffragio per le vittime officiata al Duomo in lingua italiana dal parroco don Rikardo Lekaj, con la partecipazione della corale „Lino Mariani“. Alle 10 nel parco adiacente il Duomo, i discorsi celebrativi e la posa di corone di fiori sul Cippo memoriale. Parleranno i rappresentati dell' Associazione Italiani di Pola e dell'Istria–Libero Comune di Pola in esilio, dell'Unione Italiana, della municipalità, il Console Generale d'Italia a Fiume Davide Bradanini, il Presidente del Consiglio della Minoranza italiana autoctona della Regione Ennio Forlani, il rappresentante del Circolo di Cultura Istro Veneta Istra di Trieste e altre personalità.
Dal canto suo la capogruppo Pd in commissione Politiche Ue al Senato italiano Tatjana Rojc ha diffuso un comunicato stampa in cui afferma che quest'anno sarà spiritualmente a Pola, come l'anno scorso di persona, per l'inchino alla memoria di un vile e tragico attentato. «Fondamentale il ruolo delle istituzioni - prosegue - che hanno contribuito con le associazioni a trasformare un lacerante ricordo della comunità italiana e degli esuli nella commemorazione di una ferita per quanto possibile condivisa».
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