«Un premio a Franco Luxardo»: la proposta divide la città di Zara

ZARA. La città del maraschino si spacca sul nome di Luxardo. Più precisamente, sulla proposta di assegnare il Premio Opera omnia 2023 della municipalità all’imprenditore Franco Luxardo, 87 anni, residente a Torreglia (Padova). Unico Luxardo in vita nato a Zara, Franco è discendente della famiglia di industriali che ha reso celebre nel mondo il nome della città dalmata proprio per la produzione di liquori e distillati.
Quello in gioco è un riconoscimento che il Comune di Zara assegna con cadenza annuale a chi abbia dato un contributo fattivo alla storia e allo sviluppo della città. L’idea di Luxardo è arrivata dal consigliere municipale Enio Meštrović, indipendente all’opposizione al governo cittadino di centrodestra guidato dall’Hdz. La proposta è già stata dibattuta all’interno del Comitato cittadino per i riconoscimenti pubblici di Zara. E non tutti i componenti sono risultati concordi. La critica maggiore? L’imprenditore sarebbe un esponente dell’irredentismo italiano e non riconoscerebbe l’appartenenza di Zara alla Croazia. Inoltre, non avrebbe compiuto alcunché di meritorio a favore dell’attuale città.
La decisione finale spetterà al Consiglio cittadino di Zara chiamato a riunirsi giovedì prossimo. Una riunione che si annuncia fin d’ora molto movimentata, mentre non si escludono colpi di scena. Come ricorda il quotidiano Slobodna Dalmacija, la proposta originaria prevedeva un premio alla famiglia Luxardo: la candidatura è stata poi avanzata per Franco visto che il regolamento prevede la nomina di una singola persona. Nell’illustrare la sua proposta, Mestrović ricorda comunque come il nome Luxardo sia parte della storia di Zara da 200 anni, da quando - nel 1821 - Girolamo fondò l’attività destinata a svilupparsi via via con la prima distilleria e la creazione del maraschino, e poi con prodotti che hanno fatto la storia. Nel 1939 Luxardo occupava oltre 200 persone a Zara. Dopo la guerra e l’esodo forzato, l’azienda è rinata a Torreglia (Padova), nel 1947. E oggi i prodotti Luxardo sono esportati in oltre cento Paesi.

«Poco tempo fa la famiglia ha istituito proprio a Torreglia il Museo Luxardo – ricorda Meštrovic – nel quale sono esposti pezzi della storia stessa di Zara. Ricordiamo che le proprietà, tra cui lo stabilimento che produceva il famoso liquore Maraschino, furono sequestrate ai Luxardo. Alcuni tra i principali esponenti della famiglia furono liquidati dalle autorità jugoslave nel dopoguerra. Nonostante le atrocità i Luxardo sono rimasti fedeli a Zara, ne promuovono il nome in Europa. Qui vogliono essere sepolti». E poi, aggiunge Meštrović, «come dimenticare che hanno donato a musei e varie istituzioni di Zara e Zagabria diversi manufatti artistici della loro collezione? Franco Luxardo è venuto a Zara. Ho avuto il piacere di incontrarlo e ho notato le sue emozioni nei riguardi di Zara. Nessuna forma di irredentismo. Questo sarebbe dunque il giusto premio al contributo della famiglia nei confronti di Zara».
Non tutti, come detto, la pensano così. Il presidente del Consiglio comunale zaratino, l’indipendente Marko Vučetić, ha detto che Franco Luxardo ha ricoperto la carica di sindaco del Libero comune di Zara in esilio, «organizzazione nota per le sue posizioni anticroate». Dello stesso avviso il capogruppo comunale Hdz Bruno Milin - che ha sottolineato di non vedere cosa abbia fatto Luxardo «per la Zara croata di oggi» - e il sociologo e ex diplomatico Ivica Maštruka. Nessun commento dal sindaco Branko Dukić.
Franco Luxardo, da noi contattato, per ora preferisce non commentare polemiche e critiche, aggiungendo di voler comprendere bene la situazione prima di un qualsiasi commento.
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