Tornano i fenicotteri nel Parco naturalistico delle Saline di Sicciole

In genere svernano nella laguna di Venezia o all’isola della Cona. Ma alcuni uccelli sono arrivati questa volta fin da Francia e Turchia. Presenti 22 esemplari

Mauro Manzin

TRIESTE Sembra un quadro scaturito dalle pennellate del pittore romantico tedesco Caspar David Friedrich nella sua serie di tramonti, dove l’anima vaga tra le sfumature dal blu al grigio e medita sulla visione del gruppo di fenicotteri, appena accennati al rosa del loro piumaggio. Se ne stanno immobili, la zampa infilata nella fanghiglia della salina quasi a osservare il lento scorrere del tempo e della storia.

Un’impressione di gennaio, caldo, troppo caldo per essere vero, davanti allo scenario umido e scheletrico delle Saline di Sicciole e del suo Parco naturale. E, come molte volte ci riserva il destino, il ritorno dei fenicotteri rosa a Sicciole coincide in pratica con la fine della pandemia da Covid-19, quasi che questi magici uccelli migratori avessero voluto preservare la loro integrità virginale dalle insidie di un virus giunto, proprio come loro, da lontano.

Quest'anno nel Parco paesaggistico delle saline di Sicciole sono stati registrati 43.000 visitatori. Un buon 40 percento sono ospiti stranieri, principalmente di lingua tedesca. I visitatori nazionali provengono da tutta la Slovenia. La maggior parte sono scolaresche e gruppi di pensionati. E noi triestini che abitiamo “dietro l’angolo” non conosciamo questa piccola oasi di natura incontaminata dove il lavoro delle saline procede con i ritmi e le fatiche di centinaia di anni.

Tra il 2002 e il 2022, più di 770 mila persone hanno visitato il parco paesaggistico. Il direttore dell'azienda Soline, Klavdij Godnič, sottolinea che, ad eccezione del periodo di pandemia, le visite sono cresciute ogni anno.

Anche quest'anno il centro benessere Lepa Vida ha registrato il tutto esaurito. La stragrande maggioranza degli ospiti abitualmente visita solo le saline di Lera e solo un decimo visita il Museo delle Saline di Fontaniggia. È stato lo stesso quest'anno. Pertanto, nel Parco accolgono con favore l'abolizione del controllo al confine con la Croazia dopo l’ingresso di quest’ultima nell’Area Schengen. Fino ad ora, per visitare la zona di Fontaniggia, era necessario attraversare il confine sloveno, il che significava naturalmente aspettare al valico di frontiera durante la stagione, spiega Godnič: «Questo non accadrà più. Pertanto, mi aspetto che le visite a Fontaniggia migliorerà nei prossimi anni grazie alla bellezza della natura».

I fenicotteri rosa offrono un'esperienza speciale in questi giorni. Dal 2005 gruppi più piccoli svernano regolarmente nelle saline di Sicciole. In totale, sono stati contati più di 1500 esemplari. L'anno scorso erano 60, ma nel gruppo di quest'anno ce ne sono meno, anche a causa dell'inverno più mite, e precisamente 22. La maggior parte dei fenicotteri sverna nella laguna veneziana o nell’oasi della Cona tra Monfalcone e Grado. Il supervisore alla conservazione della natura Iztok Škornik aggiunge: « Abbiamo informazioni che siamo riusciti a leggere sugli anelli di uccelli contrassegnati, che i fenicotteri volano anche dalla Francia, dalla Turchia e dall'Italia».

Il loro colore rosato si accentua quando volano in Sardegna dove trovano i granchi di cui sono ghiottissimi e che conferisce loro il classico pigmento sulle ali.

Comunque uno spettacolo unico della natura alle porte di casa nostra che ancora una volta ci ammonisce su che cosa, con la nostra antropizzazione, stiamo distruggendo.

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