Terminal Gnl di Veglia, via al potenziamento con i nuovi gasdotti

Il gas potrà essere trasportato in Slovenia e Ungheria

Plenković: «L’impianto un hub energetico regionale»

Mauro Manzin

VEGLIA. Il rigassificatore di Veglia diventa ufficialmente un hub fondamentale per l’approvvigionamento energetico dei Balcani occidentali. È iniziata infatti l'espansione del terminale gnl di Veglia verso la Slovenia e l'Ungheria. Nella prima fase verrà costruito il gasdotto Zlobin-Bosiljevo, che aumenterà la capacità di trasporto del gas liquefatto da 2,9 a 3,5 miliardi di metri cubi all'anno.

I 58 chilometri del gasdotto principale da Zlobin (villaggio nella contea di Primorje-Gorski Kotar, nella Croazia occidentale, fa parte della città di Buccari e si trova a circa 5 km a sud-ovest di Fužine) a Bosiljevo (villaggio e comune del Gorski Kotar, 25 km a sud-ovest di Karlovac), rappresentano la prima fase dell'espansione del gasdotto dal terminale gnl sull'isola di Veglia alla Slovenia e all'Ungheria. Con esso la capacità di trasporto del gas liquefatto aumenterà del 20%, arrivando a tre miliardi e mezzo di metri cubi all'anno.

«Con la costruzione di questo gasdotto e del prossimo da Lučka (a nord ovest di Zagabria) a Zabok (nel nord-ovest della Croazia) saremo in grado di fornire alla Slovenia un miliardo e 700 milioni di metri cubi di gas all'anno», ha annunciato il presidente del consiglio di amministrazione della Plinacro, società che gestisce i gasdotti in Croazia, Ivica Arar. Con l'ampliamento del gasdotto la Slovenia potrà ricevere anche 5,7 miliardi di metri cubi di gas liquefatto dal terminale gln di Veglia.

«Tutti i progetti sono pronti e siamo in una fase nella quale potremo iniziare la costruzione domani», ha affermato Arar. La prima fase dell'ampliamento del gasdotto costerà 155 milioni di euro, la maggior parte dei fondi proverrà dai fondi europei, una parte dal bilancio della Croazia. Croazia che intende diventare, come confermato appunto dal premier Andrej Plenković, un hub energetico regionale per l’Europa centrale e sudorientale. Il Paese non solo investe nei gasdotti per i combustibili fossili, ma li adatta anche per il trasporto di un'altra fonte energetica in futuro, l'idrogeno, ha dichiarato Plenković .

La costruzione della prima sezione del gasdotto richiederà una quindicina di mesi. Le attuali capacità del terminale gnl di Veglia sono già prenotate fino al 2037, quindi l’interesse dei Paesi per ulteriore gas risulta essere molto alto.

Con il previsto futuro aumento della capacità del rigassificatore di Veglia le capacità del dell’impianto Lng di Castelmuschio (Omišalj) raggiungerà i 6,1 miliardi di metri cubi di gas, a cui si legherà la costruzione del secondo tratto del gasdotto Zlobin–Bosiljevo. La Croazia nello sviluppo della sua rete energetica «sfrutterà al massimo- ha detto il premier Plenković - i fondi dell’Unione europea».

Riproduzione riservata © il Nord Est