Sversamento di idrocarburi in mare in Istria: 800 metri di barriere galleggianti

POLA Il Sud dell'Istria non si è ancora del tutto ripreso dall'incidente ecologico di un anno e mezzo fa, accaduto in prossimità della costa di Lisignano, ed ecco che qualcosa di simile è successo dinanzi al noto campeggio di Stupice, nelle immediate vicinanze del Parco naturale di Capo Promontore, estremo lembo meridionale della penisola. Un episodio che ha visto mobilitarsi un centinaio di persone e posizionare barriere assorbenti galleggianti lungo 800 metri di costa.
La chiazza oleosa
Anche in questo caso una chiazza oleosa proveniente dal mare aperto ha invaso la costa per circa un chilometro di lunghezza. La catastrofe nelle scorse ore è stata scongiurata grazie alla tempestiva azione delle squadre di intervento, in primo luogo dei pompieri sia professionisti che volontari, nonché dei dipendenti del Comune di Medolino, dei ranger del parco e degli stessi abitanti della zona. Un centinaio di persone, appunto, hanno lavorato per scongiurare un rilevante danno ambientale. «I danni sono stati limitati ai minimi termini possibili» - ha spiegato il comandante della Protezione civile regionale Dino Kozlevac - «a conferma che il sistema per affrontare emergenze di questo tipo è sempre efficiente».
L’ipotesi sulle origini dello sversamento
In merito all’origine della chiazza oleosa intanto restano aperte molte ipotesi, la più credibile delle quali sembra essere quella dello sversamento in mare di combustibile da parte di qualche imbarcazione in navigazione. «Al momento - ha fatto sapere Dolores Brenko Skerjanc, a capo della Capitaneria di Porto di Pola - possiamo affermare con certezza trattarsi in linea di massima di idrocarburi, comunque saranno le analisi di laboratorio a darci una risposta esatta in merito».
Indagini in corso
Brenko Skerjanc non ha voluto sbilanciarsi sulle responsabilità dell'incidente ecologico, precisando unicamente che sono in corso le indagini. Il grosso della chiazza nera è stato comunque recuperato grazie alla immediata collocazione in mare di barriere assorbenti galleggianti della lunghezza di 800 metri. La costa è stata lordata da residui, ma i dipendenti di una ditta specializzata sono già al lavoro per rimuoverli e per ripulire con potenti spruzzi d'acqua le rocce e le strutture in calcestruzzo. Si è fiduciosi che la pulizia verrà completata nell'arco di pochi giorni. È ottimista anche il sindaco di Medolino Ivan Kirac, secondo il quale non ci dovrebbero essere conseguenze per il proseguimento della stagione turistica.
I turisti del campeggio, avvisato dell'incidente ecologico, non hanno nascosto il malumore per l’accaduto e per quanto ha comportato in termini di frubilità della costa, ma non sono al momento state segnalate partenze anticipate. —
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