Strage di tartarughe sull’Isola Lunga: oltre dieci esemplari morti sulla spiaggia

Le carcasse rinvenute in un cumulo di rifiuti sulla costa a Sakarun. Una forte sciroccata tra le possibili cause. A giorni l’autopsia

Andrea Marsanich
Una delle caretta caretta ritrovate morte (foto Slobodna Dalmacija)
Una delle caretta caretta ritrovate morte (foto Slobodna Dalmacija)

ZARA È stata un’autentica strage, che ha scioccato la gente del posto, gli amanti della natura e i biologi marini. L’altro giorno, un abitante locale, Vedran Petešic, ha rinvenuto nella nota spiaggia Sakarun, nell’Isola Lunga - in croato Dugi otok - in Dalmazia, le carcasse di una decina di tartarughe marine (Caretta caretta). Gli animali si trovavano in un cumulo di rifiuti di vario tipo, immondizia finita sulla terraferma a causa dell’eccezionale sciroccata dei giorni scorsi. Alcuni di questi rettili marini, come raccontato da Petešic, davano ancora deboli segni di vita. «Ho notato subito che erano per la gran parte esemplari adulti, avendo un peso compreso tra i 40 e i 50 chili. Ma ho visto anche un paio di piccole tartarughe, sicuramente molto giovani. Uno spettacolo bruttissimo quello che ho notato a Sakarun, dove ritrovare corpi senza vita di Caretta caretta non è però un evento raro».

Petešic si è subito rivolto alle competenti autorità zaratine (l’Isola Lunga fa parte della Regione di Zara), denunciando l’accaduto. È stato Damir Peric, direttore di Natura Jadera, l’istituto pubblico per la gestione delle aree protette della Regione zaratina, a comunicare che nella zona del ritrovamento si è diretto un team di esperti, guidato da Morana Bacic, nota e apprezzata biologa marina. Le carcasse sono state prese in consegna e inviate per l’autopsia all’Istituto di veterinaria di Zagabria, dove sarà appurata la causa del decesso.

«In questo momento non posso dire nulla di preciso - ha riferito Bacic -. Sarà solo l’esame autoptico a farci capire il perché della morte degli esemplari di una specie tutelata in Croazia da leggi molto rigide. Forse sarà stato lo scirocco a causare la tragedia, con gli animali, attualmente in letargo e strappati dal luogo in cui riposano a causa del forte moto ondoso e del vento. Probabilmente, così disorientati e ancora assonnati, saranno affogati. Già nel 2014 e tre anni dopo - le sue parole - c’erano stati episodi simili nell’Isola Lunga, che spesso viene colpita da violente mareggiata nella parte che guarda verso l’Italia. Vanno comunque attesi i risultati dell’autopsia per vederci chiaro e capire cosa sia successo. Voglio rammentare che le tartarughe marine sono rettili a sangue freddo e l’eventuale esposizione alle acque di febbraio, con temperature inferiori ai 12 gradi, può provocare uno stato di choc e l’annegamento trattandosi di animali che respirano grazie ai polmoni». Ogni anno, secondo una stima più che attendibile, circa 2 mila e 500 esemplari di Caretta caretta finiscono per venire uccise o ferite gravemente da pescatori, diportisti e anche da apneisti. Molti pescatori istriani, quarnerini e dalmati, seguendo quanto dettato dal relativo protocollo, liberano le tartarughe impigliate nelle reti dei pescherecci, dando loro un’altra opportunità di vita.

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