Per la Slovenia un riarmo da un miliardo di euro

Nell’ambito del piano a lungo termine Lubiana acquisterà un sistema di difesa aerea, 106 blindati, sei elicotteri e un aereo
Mauro Manzin
I sistemi anti aerei in acquisto contribuiranno alla sicurezza dei cieli del territorio sloveno
I sistemi anti aerei in acquisto contribuiranno alla sicurezza dei cieli del territorio sloveno

LUBIANA Dopo il riarmo della Serbia con l’imprescindibile aiuto della Russia, dopo l’acquisto da parte della Croazia di una squadriglia di caccia Rafale (usati) dalla Francia per un miliardo e mezzo compresa l’istruzione dei piloti, ora tocca alla “piccola” Slovenia adeguare i suoi sistemi di difesa perché, è inutile nasconderlo, l’Europa è in guerra con la Russia e la paura è che proprio Mosca, spalleggiata dalla Cina e dalla Turchia, inneschi un nuovo conflitto nei Balcani occidentali, leggi Kosovo e Bosnia-Erzegovina. Ovviamente Lubiana è stata spinta caldamente dalla Nato e ha operato le sue scelte in funzione dei suoi scenari operativi.

Così, integrando il piano dei programmi di sviluppo, il governo ha creato le basi per gli investimenti delle forze armate slovene, come previsto dalla risoluzione sul programma generale a lungo termine di sviluppo ed equipaggiamento fino al 2040. Si tratta dell'acquisto di un altro velivolo da trasporto tattico, un sistema di difesa aerea, sei elicotteri da trasporto multiuso e 106 veicoli da combattimento a ruote per la formazione simultanea di un gruppo di battaglioni medi e di un battaglione di ricognizione, ha riassunto il Ministero della Difesa.

La vera novità sta nel fatto che il governo ha incluso il progetto del sistema di difesa aerea terrestre nel piano dei programmi di sviluppo. Gli investimenti toccano la cifra di un miliardo di euro. L'obiettivo dell'intero progetto è «stabilire una configurazione ottimale di capacità di medio, corto e cortissimo raggio, combinate in un'unica struttura di formazione, inclusa nel sistema di difesa aerea».

Il valore iniziale del progetto è di 200 milioni di euro. Il governo nel piano dei programmi di sviluppo ha chiuso il progetto di acquisto di 45 veicoli boxer dalla Germania per un valore di circa 412 milioni di euro e ha invece inserito nel programma un nuovo progetto denominato Veicoli gommati da combattimento per la costruzione delle forze medie dell'Esercito sloveno. Con esso, ha creato le basi per l'acquisto di 106 veicoli da combattimento 8 x 8 a ruote per un valore di 695 milioni di euro.

Come ha affermato il ministro della Difesa Marjan Šarec, è stata anche svolta un'analisi di mercato e ottenuto offerte. Pertanto, si è scoperto che il costo di costruzione dei due battaglioni, anche con la razionalizzazione del numero di veicoli, sarà «significativamente inferiore rispetto al progetto di acquisto di 45 veicoli boxer a ruote da combattimento».

Il ministro non ha dubbi: «Per gli stessi soldi che avremmo speso in precedenza solo per l'acquisto di boxer corazzati, acquisteremo un sistema di difesa aerea terrestre, elicotteri e un aereo da trasporto aggiuntivo. Stiamo seguendo la risoluzione sull'equipaggiamento a lungo termine dell'esercito sloveno fino al 2040». Šarec ha poi incluso nel piano anche un progetto di elicottero militare polivalente del valore di oltre 195 milioni di euro. Oggetto dell'investimento è l'acquisto di nuovi elicotteri militari polivalenti per le esigenze di attuazione dei compiti e delle missioni delle Forze Armate e la sostituzione dell'attuale flotta di elicotteri Bell 412. Nel periodo 2023-2027 è previsto l'acquisto di sei elicotteri polivalenti e l'acquisto di ulteriori elicotteri dopo il 2028, scrive il ministero in un comunicato.

Il governo ha inoltre approvato la variazione del valore del progetto per l'acquisto di un velivolo da trasporto tattico da quasi 88 milioni di euro a 159 milioni di euro. Vale a dire, sarà comprato un altro aereo da trasporto tattico “spartano”. «Il secondo velivolo - ha concluso Šarec - renderà disponibile la capacità e colmerà le lacune nei casi in cui il primo velivolo non sia disponibile per manutenzione tecnica».

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