Morti sotto la rampa del traghetto in Croazia, la testimone: «Quel portellone era difettoso»

LUSSINO Non ci sono ancora notizie ufficiali a supporto di quanto si mormora da giorni (le indagini vanno avanti), ma una giornalista croata di Al Jazeera, Marina Barukcic Stricevic, ha riferito che il portellone del traghetto Lastovo non funzionava in modo perfetto. La pesantissima struttura, come noto, ha causato domenica a Lussinpiccolo la tragica morte di tre componenti dell’equipaggio: uccisi all’istante, schiacciati dalla rampa di prua.
La testimonianza
«Stavamo tornando da una gita nell’isola di Premuda, il 6 agosto – ha detto la giornalista –, e abbiamo notato che il portellone non si apriva. Dovevamo sbarcare e a un certo punto abbiamo scherzato dicendo che per uscire avremmo dovuto tuffarci in mare. I marittimi davano l’impressione di aver avuto già a che fare con il malfunzionamento del portellone. Si sono poi uditi dei rumorosi colpi e quindi, finalmente, la rampa si è abbassata. Dopo la tragedia di domenica, sono stata contattata da un amico il quale mi ha detto che giorni prima era stato a bordo del Lastovo, accorgendosi che la rampa non si abbassava, nonostante i tentativi. Poi la situazione si era normalizzata, ma appare evidente che la rampa era difettosa da tempo».
Secondo voci ufficiose, il comandante del traghetto si sarebbe accorto che la rampa non era stata posta in sicurezza e avrebbe tentato di avvertire i cinque marittimi del pericolo, giungendo troppo tardi. L’equipaggio del Lastovo, profondamente scosso, è stato sostituito da altri marittimi.
L’autopsia
Gli esiti dell’autopsia hanno confermato che i tre sono deceduti sul colpo: impossibile salvarli. Il loro collega caduto in mare, ricoverato in ospedale a Fiume, è fuori pericolo. Presto sarà ascoltato dagli inquirenti. Un quinto marittimo, allontanatosi pochi attimi prima dello schianto, si è miracolosamente salvato.
Il silenzio del ministro
Mentre il governo croato di centrodestra ha porto le condoglianze ai familiari delle vittime di 38, 54 e 58 anni, appare molto strano il silenzio di Oleg Butkovic, ministro del Mare, trasporti e infrastrutture. Neanche a tre giorni dalla tragedia, la peggiore degli ultimi anni nel settore marittimo croato, Butkovic ha voluto farsi vivo. Nessun comunicato e non si è lasciato contattare dai mezzi d’informazione.
Il segretario del Sindacato nazionale marittimi, Neven Melvan, ha chiamato in causa Butkovic e il direttore generale della compagnia fiumana Jadrolinija (titolare del Lastovo), David Sopta, chiedendone le dimissioni.
Flotta vetusta
Secondo Melvan, sono i principali responsabili dell’età media della flotta Jadrolinija, ritenuta troppo elevata. Ammonta a 28 anni e proprio il Lastovo risulta essere l’unità più vecchia della flotta, con i suoi 55 anni. Nonostante l’età avanzata, il ferry – rimarca la Jadrolinija – possiede tutti i permessi di navigazione e anche l’ultima opera di manutenzione e controllo, eseguita nel novembre 2023, non aveva evidenziato problemi rilevanti.
Intanto, però, Juraj Karnincic, presidente dell’Associazione fiumana dei comandanti marittimi del Nord Adriatico, ha affermato che il Lastovo è un ferry troppo vecchio e la decisione di mantenerlo nella flotta è sbagliata. Secondo Karnincic, il cedimento è stato provocato da una perdita di pressione dell’impianto idraulico che aziona il portellone.
«Ogni nave vecchia – ha concluso – rappresenta un rischio per l’equipaggio e i passeggeri. Il governo croato dovrebbe ringiovanire la flotta della Jadrolinija». Sull’agghiacciante episodio è intervenuta con un messaggio di cordoglio e solidarietà la segreteria Fvg della Federazione Italiana Lavoratori Trasporti.
RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © il Nord Est