L’isola di Unie si ribella e chiede il passaggio con la Regione Istriana

Secessione, chiamiamola così, all'orizzonte nella Regione del Quarnero e Gorski kotar, che ha Fiume per capoluogo. A manifestare la voglia di distacco sono gli abitanti dell'isoletta di Unie, appartenente all'arcipelago di Lussino, i cui residenti (una quarantina in tutto) sono o sarebbero pronti ad unirsi alla vicina Istria, la regione più ricca in Croazia. «Gli abitanti di Unie – così il presidente del Comitato locale, Robert Nikoli – sono esasperati dalla scarsa sensibilità nei loro confronti da parte del comune di appartenenza, quello di Lussinpiccolo e della Regione quarnerino–montana. Siamo giunti all'idea di promuovere un referendum che sancirebbe l'uscita amministrativa dell'isola e l' accorpamento alla Penisola istriana che, ne siamo certi, verrebbe maggiormente incontro alle nostre esigenze». «Sì, abbiamo una nuova riva e un dissalatore, ma non bastano. In pochi anni siamo passati da 90 a 40 abitanti, la scuola elementare è chiusa per mancanza di alunni, abbiamo chiesto di poter contare su una linea traghetto, di riavere il nostro piccolo scalo aereo, chiuso da 10 anni e di fruire di un acquedotto. Nessuna di queste richieste e' stata accolta e noi ci sentiamo frustrati e insoddisfatti».
Se entro la fine di quest'estate, non avremo risposte concrete, promuoveremo la consultazione, convinti che l'Istria potrebbe risolvere i nostri problemi, ridando vitalità ad un'isola che sta morendo, che lancia inutilmente grida d'aiuto e nonostante sia in vigore il Programma di sviluppo sostenibile di Unie, formulato dall'Istituto economico di Zagabria».
Il governatore della Regione fiumana, Zlatko Komadina, ha parlato di iniziativa legittima, riferendosi al referendum, invitando però gli isolani a riflettere sulle conseguenze. «L'unione all'Istria non porterebbe benefici. Sì, non bastano il catamarano e la piccola nave che allacciano Unie a Lussinpiccolo e a Fiume, ma ci vorrebbe pure un collegamento di traghetto. In tal senso a muoversi debbono essere lo Stato croato e la compagnia armatrice Jadrolinija». Mentre al momento non ci sono reazioni ufficiali da Palazzo comunale a Lussinpiccolo ( Unie appartiene a questa municipalità), anche se filtrano malcontento e nervosismo nei riguardi dell'eventuale referendum, il presidente della Dieta democratica istriana, Dalibor Paus, ha riferito di sapere dell'iniziativa.
«Se distacco sarà – ha detto – accoglieremo a braccia aperte in Istria gli isolani di Unie. Saranno i benvenuti». E pensare che si tratta di una delle più belle isole dell’arcipelago dei Lussini, affascinante proprio perché poco abitata, un’oasi di pace e di equilibrio di vi ta tra uomo-mare-terra difficilmente riscontrabile in altre isole dalmate. C’e da separe solo che gli speculatori le stiano lontani. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
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