L’accusa di Greenpeace: «Ikea non protegge le antiche foreste della Romania»

L’accusa di Greenpeace sul legno fornito per alcuni mobili. La replica: «Rispettiamo la natura e le leggi locali e Ue»

La redazione
Uno dei boschi distrutti
Uno dei boschi distrutti

Mobili, venduti in mezza Europa, prodotti con legno proveniente da boschi antichissimi e da aree protette, quelle di Natura 2000, contribuendo alla distruzione delle ultime foreste vergini in Europa, quelle in Romania. È la durissima accusa lanciata da Greenpeace nei confronti del colosso Ikea, che secondo l’organizzazione per la protezione dell’ambiente avrebbe messo in vendita in tredici Paesi europei, tra cui l’Italia, una trentina di prodotti di punta del marchio, tra cui culle per bimbi, sedie e letti, realizzati da sette imprese fornitrici di Ikea corresponsabili della «distruzione di foreste di grande valore».

Accuse, rigettate da Ikea, che sono basate su visite sul campo da parte di Greenpeace in Romania, foto satellitari e informazioni sul lavoro delle aziende nel mirino, il tutto raccolto in un rapporto reso pubblico in questi giorni. Nello studio, si parla così delle “sette sorelle” romene nel comparto del legno, che avrebbero lavorato legname di alberi vecchi oltre 120-150 anni per produrre poi per l’Ikea e altri distributori. «La nostra eredità della natura non può essere trasformata in pezzi di mobilio», ha così attaccato con forza Robert Cyglicki, responsabile della campagna per la biodiversità a Greenpeace-Europa Centro-orientale, aggiungendo che «le antiche foreste sono vitali per la salute del pianeta e devono essere immediatamente protette». E anche un gigante come Ikea «deve mantenere le promesse sulla sostenibilità» ed evitare che la sua catena di fornitori abbia fondamenta «nella distruzione» di boschi di grandissimo valore, come quelli della Romania, che tra le altre cose sono anche “casa” di specie animali a rischio, come l’orso bruno, la lince e il bisonte.

Completamente opposta, invece, la versione di Ikea. Contattata dal Piccolo, l’azienda ha infatti assicurato di «non accettare legname da antiche foreste» per i propri prodotti, realizzati sempre nel rispetto delle «leggi locali e Ue». «Crediamo che una protezione forte sia necessaria per evitare di danneggiare la complessità naturale delle foreste e siamo aperti a un dialogo trasparente sul tema», aggiunge Ikea, sottolineando inoltre che lo studio Greenpeace sarebbe tra altro basato su interpretazioni fuorvianti del concetto di “vecchie foreste”. —

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