La Croazia e la Serbia si contendono i natali del grande scienziato Bošković

Dubrovnik intitola l’aeroporto alla figura di Ruđer Bošković. Lo stesso vuole fare la Republika Srpska con l’aeroporto di Trebinje

Mauro Manzin
Un ritratto di Ruđer Bosković, scienziato eminente del XVIII secolo per le scoperte sulla gravità
Un ritratto di Ruđer Bosković, scienziato eminente del XVIII secolo per le scoperte sulla gravità

ZAGABRIA Chissà che cosa penseranno da lassù quegli uomini di genio che furono Nikola Tesla e Ruđer Bošković quando nei Balcani si sta ancora discutendo se erano serbi o croati? Probabilmente si faranno una grassa risata della stupidità del genere umano.

Il motivo del contendere questa volta è l’intitolazione all’aeroporto di Dubrovnik a Ruđer Bošković. Matematico, fisico, astronomo, filosofo, poeta e professore universitario, una delle più grandi menti del XVIII secolo.

Tutto questo fu Ruđer Bošković, nato il 18 maggio 1711 nel villaggio di Orahov Dol vicino a Trebinje in Erzegovina, non lontano da Dubrovnik. E se i politici della Contea di Dubrovnik-Neretva, che hanno confermato la decisione di dare il suo nome all'aeroporto, lo stesso hanno fatto i “colleghi” della Republika Srpska nella vicina Bosnia-Erzegovina, che si oppongono alla intitolazione croata poiché loro stessi progettano di costruire un aeroporto a Trebinje, che vorrebbero intitolare a Bošković.

È improbabile che si preoccupino della sua legge sulla forza unificata o delle scoperte sulla natura repulsiva della gravità. Inoltre, né serbi né croati sono consci del fatto che Bošković sia nato durante l’allora Repubblica di Ragusa e che sua madre fosse italiana.

Mentre i croati dimostrano che lo zio di Ruđer Bošković era un prete cattolico, i serbi affermano che suo padre Nikola era un cattolico serbo. Così come il grande spirito di Trebinje trascorse tutta la sua vita all'estero e solo una volta tornò a "casa" a Dubrovnik - non ci sono invece informazioni, come scrive il quotidiano Delo di Lubiana, su se e quanto spesso tornasse a Orahov Dol - Nikola Tesla, dopo aver lasciato la nativa Smiljan vicino a Gospić in Croazia, è tornato a Belgrado solo una volta per pochi giorni. Bošković morì a Milano come cittadino francese e Tesla come cittadino americano a New York. Negli Usa Tesla dopo la sua dimostrazione di comunicazione senza fili (radio) nel 1893, vinse la cosiddetta "guerra delle correnti" insieme a George Westinghouse contro Thomas Alva Edison. Eppure agli accoliti di Vučić interessa solo che era serbo.

Proprio come ora croati e serbi discutono sull'origine di Bošković sul nome dell'aeroporto di Dubrovnik, nel 2006 le opinioni erano divise sull'intitolazione dell'aeroporto di Belgrado a Tesla. La Serbia, che ha l'immagine di Tesla sulle sue banconote in dinari, è stata successivamente disturbata dal fatto che la Croazia abbia battuto monete in euro da 10, 20 e 50 centesimi con l’effige di Nikola Tesla per l’appunto. E pensare che lui stesso affermò di essere orgoglioso delle sue radici serbe e della sua patria croata. E già questo dimostra la sua intelligenza.

Riproduzione riservata © il Nord Est