Fondi europei in arrivo per le ferrovie croate. Cantieri anche in Istria

Previsti il restauro delle stazioni di Pola, Dignano e Pinguente e la ricostruzione dell’infrastruttura divenuta ormai obsoleta
Valmer Cusma
Un treno nuovo e uno obsoleto in stazione a Pola Foto da lavoce.hr
Un treno nuovo e uno obsoleto in stazione a Pola Foto da lavoce.hr

POLA La Croazia spinge sempre più per rilanciare il trasporto ferroviario sia merci che passeggeri, ormai da decenni in sofferenza per il mancato rinnovamento delle infrastrutture ma anche per la carente manutenzione di quanto c’è. Va inquadrato in questa ottica il finanziamento di 400 milioni di euro ottenuto dalla Banca europea per gli investimenti (Bei), prima tranche della linea di credito da 900 milioni destinati alla modernizzazione della rete ferroviaria nel Paese.

È una notizia molto attesa anche in Istria. Come spiegato dal ministro del Mare, Traffico e Infrastruttura Oleg Butković alla firma del contratto con la vicepresidente della Bei Teresa Czerwinska, le risorse saranno impiegate per «l’aggiornamento» di 500 chilometri di strade ferrate e per il cofinanziamento del restauro di una trentina di stazioni ferroviarie: tra queste Pola, Dignano e Pinguente.

Si prevede poi di ringiovanire il parco convogli in circolazione nel Paese, la cui età media è di 40 anni. Nell'ambito del programma di Assistenza congiunta a supporto dei progetti nelle regioni europee, la Bei fornirà al ministero il supporto tecnico e di consulenza per quanto riguarda i progetti finalizzati all'ammodernamento del sistema croato costituito da 2.974 chilometri di ferrovie, di cui 248 a doppio binario. Un progetto del valore complessivo stimato a 2,6 miliardi di euro, importo che verrà assicurato attingendo da fonti nazionali e dalle risorse a fondo perduto erogate dall'Unione Europea. E qui rientra anche la ricostruzione della ferrovia istriana Pola – Pinguente, realizzata in epoca austroungarica - la data è il 1876 - e sulla quale raramente si supera la velocità massima di 60 km/h giacché i binari semplicemente non lo permettono.

Bruxelles intende così dare il proprio rilevante contributo al trasferimento del trasporto sia merci che passeggeri dalle strade alle ferrovie, puntando a una maggiore sicurezza, alla riduzione della congestione del traffico su gomma e dell'inquinamento e dell'emissione dei gas serra. Per lo stesso Butković, in questo cambio di strategia in tema di trasporti si effettueranno investimenti di entità mai vista. «Da tre anni a questa parte - ha aggiunto il minstro - sono stati acquistati e messi in circolazione 29 nuovi treni». Uno di questi peraltro è in servizio dal marzo scorso sulla ferrovia istriana, ma a causa dei binari inadeguati in tre occasioni è dovuto restare fermo per alcune settimana. E in un caso si è dovuto sostituire tutte le ruote monoblocco del convoglio.

Riproduzione riservata © il Nord Est