Fiume, fra un anno la nuova raffineria Ina: produrrà tutto il carburante necessario alla Croazia

Con i 533 milioni di euro previsti, si tratta del più rilevante investimento fin qui compiuto dalla compagnia petrolifera croato – ungherese, e del più importante per l’industria croata negli ultimi decenni. Esportazioni in Slovenia e Bosnia
Andrea Marsanich

FIUME Proseguono i lavori di realizzazione dell’impianto coking (Delayed Coking) nella raffineria dell'Ina a Urinj, un paio di chilometri a est di Fiume, un appalto affidato all'italiana Kinetics Technology nell'ambito del progetto di modernizzazione dello stabilimento altoadriatico. L’obiettivo ora è quello di completare la struttura fra un anno, verso la fine del 2023, per inaugurarla nel primo scorcio del 2024. Con i 533 milioni di euro previsti, si tratta del più rilevante investimento fin qui compiuto dalla compagnia petrolifera croato – ungherese, e del più importante per l’industria croata negli ultimi decenni.

La struttura, che permetterà di trasformare residui pesanti e frazioni di idrocarburi in prodotti più leggeri ed economicamente vantaggiosi come benzina, gasolio e gas di petrolio liquefatto, farà della raffineria fiumana - l'unica attiva in Croazia - uno stabilimento all'avanguardia in quest’area d'Europa. L’impianto consentirà alla raffineria, operativa fin dal 1965, di portare la produzione annua a 4 milioni e mezzo di tonnellate di carburante: in pratica verrà così coperto del tutto il fabbisogno nazionale croato di benzina, e potrà essere data risposta per dei consumi in Slovenia e Bosnia – Erzegovina. La Croazia non sarà inoltre più costretta a ricorrere all’import di gasolio: a Urinj si produrrà il 75-80% del fabbisogno interno di diesel. Ina ha fatto sapere che sono stati messi su fondazione gli impianti più grandi della futura struttura, come il frazionatore coke, alto 51 metri e le due camere coke, pesanti ciascuna 330 tonnellate e posizionate all'interno di una costruzione alta 120 metri.

Per il nuovo complesso di Delayed Coking serviranno circa 440 milioni di euro; il resto dell’investimento riguarderà il deposito per il coke di petrolio, il pontile per il caricamento navale e il nastro trasportatore della lunghezza di 800 metri. Il cantiere del coking occupa il 60% della superficie dello stabilimento, peraltro venuto alla luce più di mezzo secolo fa lungo una fila di scogli, proprio a contatto col mare e con gli impianti dislocati su terrazze e a più livelli.

Quanto alla Slovenia, in quel Paese saranno riforniti i circa 170 distributori di carburante che l’Ina e l’ungherese Mol avevano acquistato l' anno scorso dalla compagnia Omv. L'Ina è proprietaria delle stazioni al 33%, l' altro 67% appartiene agli ungheresi.

Da aggiungere infine che il futuro terminal per il caricamento navi sarà lungo 200 metri; sono stati quasi tutti colloati i 66 piloni.

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