Ferrovie istriane a Zagabria chiedono un rinnovo tecnico

Locomotori oramai obsoleti riducono i margini di sicurezza della linea. Troppi i casi di guasti con passeggeri trasbordati su pullman per arrivare alla meta
Valmer Cusma

POLA. L’incidente accaduto nei giorni scorsi a Pola, dove una carrozza automotrice impazzita causa i freni fuori uso si è fermata dopo aver travolto e trascinato per centinaia di metri un furgone parcheggiato su un binario morto - senza fortunatamente causare feriti - ha riacceso il dibatto sulla trascuratezza della ferrovia istriana lungo la quale viaggiano convogli in servizio già ai tempi di Tito. Come fa notare la stampa croata, si tratta di vagoni e locomotrici a gasolio di produzione svedese con oltre 40 anni di età, molto spesso soggetti a guasti tanto che varie volte i passeggeri rimasti bloccati sui binari vengono fatti salire su pullman inviati in sostituzione. I fumi di scarico penetrano all’interno delle carrozze, fredde d’inverno e calde d’estate.

L’appello dei genitori

I genitori degli studenti che usano il treno per recarsi a scuola a Pola hanno inviato numerosi appelli alla Direzione delle Ferrovie dello stato, al ministero dei Trasporti, comunicazioni e infrastrutture e al presidente della Regione Boris Miletić. Finora hanno avuto risposta solo da quest'ultimo, che a sua volta si è rivolto a Zagabria con una richiesta precisa: accelerare i tempi di consegna del nuovo convoglio ferroviario promesso dal ministro Oleg Butković per il 2025. Come precisato dal ministro stesso, quello destinato all'Istria fa parte del contingente di sette nuovi treni regionali con motori di ultimissima generazione commissionati alla croata Koncar. Per i fondi si attingerà dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. In un secondo tempo verranno acquistati ulteriori due treni da impiegare però sull'intera rete croata.

Infrastrutture troppo vecchie

I treni sono comunque soltanto una delle componenti del trasporto ferroviario. Un'altra - non meno importante – è rappresentata dalle infrastrutture anch'esse rimaste inchiodate a decenni fa: basti pensare che attualmente non permettono una velocità media superiore ai 60 km/h.

Interpellata dalla stampa, la direzione delle Ferrovie croate ha fatto sapere che sono in atto le procedure di avviso pubblico per la stesura dello studio di fattibilità tecnica ed economica per la ricostruzione di due segmenti ferroviari in Istria. Il primo è il Lupogliano – Arsia, con il prolungamento del binario fino allo scalo merci/bestiame di Valpidocchio. In questo caso il costo preventivato dello studio - da portare a termine entro 12 mesi - è di 265.000 euro. Il secondo progetto riguarda la tratta principale, cioè dal confine di Stato a Pinguente e a Pola. Su quest'ultimo si prevede la possibilità di riattivare il trasporto merci, che a suo tempo era per lo più in funzione del Cantiere navalmeccanico Scoglio Olivi di Pola, e di potenziare il trasporto passeggeri, ora limitato a 190.000 viaggiatori all'anno. Per la stesura di questo studio di fattibilità (entro 14 mesi) è prevista una spesa di 664.000 euro. Quanto all’attuazione dei progetti esecutivi, per i quali servirà comunque parecchio tempo, andranno richiesti fondi europei.

Fondi Ue per gli ammodernamenti

Se per l’ammodernamento della ferrovia istriana, costruita nel 1876, le prospettive a oggi restano lontane, per la rete continentale molto si sta già facendo, ha detto lo stesso ministro Butković precisando che sono in atto investimenti per un miliardo e mezzo di euro: di recente sono entrati in servizio 44 nuovi convogli ed entro due anni e mezzo toccherà ad altri 70, grazie ai quali risulterà rinnovato oltre il 50% dell’intera flotta delle Ferrovie statali.

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