Disastro sulla Drina: il fiume di Ivo Andrić trasformato in un’enorme discarica galleggiante

Rifiuti convogliati con le piogge anche da altri corsi d’acqua. Gli attivisti di Eko Centar: «Circa diecimila metri cubi di immondizia»

Stefano Giantin
La massa impressionante di rifiuti nel lago artificiale della centrale idroelettrica sul fiume drina
La massa impressionante di rifiuti nel lago artificiale della centrale idroelettrica sul fiume drina

BELGRADO A volte ritornano. E segnalano un grande problema sempre presente e irrisolto, anche se troppo spesso lontano dai radar: quello dei rifiuti, della spazzatura, delle discariche illegali che punteggiano ancora tante parti dei Balcani e che poi finiscono a inquinare anche i fiumi. A riportare alta l’attenzione sul tema sono state alcune foto circolate in questi giorni che ritraggono uno dei gioielli naturali della regione, quel fiume Drina cantato da Ivo Andrić, il corso d’acqua che segna il confine tra Serbia e Bosnia, incuneandosi tra valli e montagne.

Il fiume Drina oggi è anche altro. È cumuli di plastica, rifiuti, bottiglie, contenitori vari, sacchetti dell’immondizia che nascondono il blu e il verde dell’acqua, ma anche frigoriferi e congelatori “in navigazione”. Sono tutti prodotti di scarto che ne celano la superficie in alcuni tratti, trasformando la Drina da fiume ricco di storia a vera e propria enorme discarica galleggiante a cielo aperto. Sono queste le immagini che si sono osservate di nuovo quest’anno nell’area del Drinsko Jezero, ma anche più giù, verso Višegrad, la città del celebre ponte sulla Drina: immagini che hanno provocato scandalo nei Balcani e oltre.

Scandalo che non è però sinonimo di sorpresa. «Ogni anno quando piove molto o si scioglie la neve il livello del fiume si alza» a causa della quantità di acqua portata da molti suoi affluenti che arrivano da Serbia e Montenegro, in testa il Lim, ha ricordato l’attivista Dejan Furtula, dell’organizzazione Eko centar. Le acque convogliano anche rifiuti da molto lontano, da discariche più o meno legali che si trovano sulle sponde di altri fiumi, oltre a quella di Višegrad. E ora «abbiamo circa diecimila metri cubi di rifiuti, plastica e legno» gettati nella Drina, ha aggiunto Furtula, ricordando che si tratta di un problema «transfrontaliero», che riguarda Bosnia-Erzegovina, Serbia e Montenegro. E che ha impatti non solo sull’ambiente, ma anche «sulla salute pubblica».

Per ripulire i fiumi balcanici, non solo la Drina, servirebbero però uno sforzo colossale ed enormi risorse. Quello della Drina infatti non rimane un caso isolato. In Serbia, ad esempio, a causa di scarichi industriali, fogne che sversano direttamente nei corsi d’acqua e inquinamento da agricoltura, sono tantissimi i fiumi e i torrenti avvelenati dalla mano dell’uomo, si legge in documenti dell’organizzazione Hellenic Centre for Marine Research e dell’Istituto per le risorse biologiche dei fiumi interni. Alcuni esempi sono, a nord, il Veliki Backi Kanal, opera colossale realizzata due secoli fa e oggi super-inquinata dagli insediamenti industriali di Crvenka, Kula e Vrbas; ma anche il canale Dunav-Tissa-Dunav, il “fiume morto” Borska Reka, il Veliki Timok; e lo stesso vale per ampi tratti della Neretva, in Bosnia, dell’Ardas (Bulgaria), dell’Axios macedone. Da non dimenticare poi i rifiuti estrattivi delle miniere dell’area di Bor, in mano cinese, che avvelenano fiumi e torrenti della zona.

Purtroppo gli stessi grandi fiumi della regione condividono la stessa sorte. Fra i più contaminati, in particolare nell’area attorno alla capitale serba, il Danubio. E tanti ricordano, l’estate scorsa, un caso esemplare. È quello dello scienziato tedesco Andras Fath, che aveva deciso di nuotare per i 3.000 chilometri del grande fiume così da sensibilizzare sulla necessità di renderlo pulito e raccogliere campioni da analizzare. La sfida è però “saltata” proprio a Belgrado, dove il Danubio è così sporco per le acque reflue da avere costretto Fath a rinunciare per «paura di effetti negativi sul sistema immunitario».

Riproduzione riservata © il Nord Est