Dal fotovoltaico al progetto anti-rifiuti: così Zagabria investe sulle isole green

ZAGABRIA. Le isole della Croazia non sono solo destinazioni di vacanze, ma anche luoghi dove i 128 mila residenti devono fare i conti per dodici mesi all’anno con carovita - i prezzi sono in media superiori del 30% rispetto alla terraferma - collegamenti stradali e marittimi non sempre di buon livello, servizi sanitari che in diversi abitati lasciano a desiderare, invecchiamento demografico legato a spopolamento.
Per questo negli ultimi anni Zagabria ha dato il via a una massiccia campagna di investimenti nel cui ambito un capitolo di peso è quello relativo allo sviluppo in chiave di sostenibilità, con un corposo elenco di interventi su cui si è fatto il punto in un convegno organizzato ad Abbazia dal quotidiano Novi List, presenti esponenti di governo, sindaci delle isole, direttori di aziende ed enti legati alla regione insulare.
La Croazia ha 1.244 tra isole, isolotti e scogli e negli ultimi anni dunque si è fatta finalmente strada l'idea di trasformare le 53 isole abitate in aree sostenibili, grazie anche all’energia verde da ricavare fra venti, luce del sole e moto ondoso.
Sarà un’isola dell’arcipelago di Lussino, Unie, a diventare la prima isola sostenibile della Croazia. Qui la transizione verso l'energia pulita a impatto zero dovrebbe essere portata compimento entro la fine di quest’anno o al più tardi nel 2024, grazie alla costruzione di una centrale fotovoltaica da 1,4 megawatt in grado di coprire il fabbisogno locale di energia elettrica. A Unie è entrato in funzione già anni fa un dissalatore, che viene utilizzato anche per i terreni agricoli dell'isola. Già qualche anno fa l’illuminazione pubblica è stata convertita tutta a Led, mentre nei prossimi mesi saranno messe in atto tutta una serie di iniziative mirate a trasformare Unie in un'isola totalmente sostenibile.
Sul podio degli interventi in chiave di sostenibilità anche Veglia, isola “smart” fin dal 2005 sul fronte del piano di smaltimento dei rifiuti, al quale si è aggiunta l'iniziativa dell'utilizzo di biciclette elettriche per muoversi nel capoluogo e in tutta l'isola.
Veglia ha poi ottenuto la candidatura allo status di isola zero waste, ossia volta a ridurre quanto più possibile la produzione di rifiuti, nell'intento di eliminare o quasi la presenza di discariche e inceneritori. Veglia città e i Comuni di Verbenico, Bescanuova, Castelmuschio, Dobrigno, Ponte e Malinska Dubašnica hanno approvato la Strategia internazionale Zero Waste, con l'obiettivo di toccare entro il 2025 la raccolta del 70% di rifiuti differenziati.
Cherso ha piani ambiziosi in fatto di energia solare, anche se per motivi legati prima alla pandemia e poi al caro prezzi non è stata ancora ultimata la centrale Orlez Trinket (produzione di elettricità per 2.500 utenze isolane). C’è poi l'iniziativa della cooperativa energetica Apsyrtides che punta a costruire un impianto fotovoltaico a Filosici, nel nord dell'isola, capace di fornire corrente elettrica a un centinaio di consumatori. A Cherso è in piedi il progetto di decarbonizzare l'isola entro il 2040.
Si tratta di tutta una serie di misure che, assieme ad altri programmi, vengono varate al fine di arrestare o ridurre l'erosione demografica nelle isole, che comunque si profila inferiore rispetto a quanto avviene nella terraferma: il censimento del 2011 aveva evidenziato una popolazione isolana di più di 130 mila unità: dieci anni dopo il calo è stato del 3,7%, mentre sulla terraferma ha raggiunto il 10%.
Riproduzione riservata © il Nord Est