Dal cantiere veneto al fiume Cetina il ponte sospeso a 70 metri d’altezza

La Maeg spa ha realizzato nei propri stabilimenti di Codognè

la struttura poi trasportata in Dalmazia: oggi la giunzione dei tronconi

Mauro Manzin
La costruzione del ponte: le fotografie sono state messe a disposizione dalla socierà Maeg
La costruzione del ponte: le fotografie sono state messe a disposizione dalla socierà Maeg

Il Made in Italy non è solo moda, Prosecco o eccellenze enogastronomiche. Il Made in Italy è anche creatività, tecnica e capacità di fare impresa. Lo dimostra l’azienda veneta Maeg, con stabilimenti anche nella provincia di Pordenone, che è riuscita a Omiš (tra Spalato e Makarska), in Croazia, a realizzare l’impossibile senza rinunciare a design e rispetto dell’ambiente. Nasce con questo imprinting la realizzazione del ponte che sovrasta il profondo canyon scavato dal fiume Cetina alle spalle della città costiera dalmata, ponte a campata unica che si assottiglia al centro per ridurre al minimo l’impatto con l’ambiente in cui s’inserisce.

Lo spettacolare ponte, miracolo costruttivo lungo 216 metri che collega due gallerie scavate nelle gole del canyon a un'altezza di 70 metri, fa parte del progetto di circonvallazione di Omiš, ovvero la strada Stobreč-Dugi Rat-Omiš, che è stata avviata dieci anni fa quando è stato sfondato il tunnel di Omiš. La costruzione del ponte sul Cetina, invece, è iniziata nel luogo in cui per quasi un intero decennio c'era un tunnel che non portava da nessuna parte. Con un'operazione molto complessa, è stata dapprima scavata una galleria dall'altra parte del canyon; quindi è iniziata la costruzione di un ponte, unico in quanto entrambe le sue spalle si trovano nelle gallerie che si guardano l’una con l’altra. Un’opera che complessivamente verrà a costare quasi 24 milioni di euro, mentre il solo manufatto del ponte ha un valore di 5 milioni di euro.

Come spiega il project manager del ponte di Cetina, Luca Bortolan, il ponte è stato assemblato con più sezioni, agganciato alle rocce delle due gallerie e poi si è preceduto ad avanzare nelle due direzioni saldando le sezioni, sempre più “sottili” verso il centro. Per evitare errori, vista la necessità di una perfezione millimetrica, il ponte sul Cetina è stato prima costruito tutto intero negli stabilimenti di Codognè in Veneto, poi è stato smontato: i vari pezzi sono quindi stati avviati al cantiere croato, dove è iniziata la costruzione sul canyon vera e propria.

A un certo punto dell’avanzamento dei lavori sembrava che una parte del ponte fosse più bassa dell’altra e quindi non potesse andare a coincidere al centro. Tomislav Cvetko, il rappresentante di Hrvatske ceste, l’azienda statale che ha appaltato i lavori sul Cetina, ha raccontato di aver riso alle affermazioni di alcuni (media croati) secondo cui le due parti del ponte erano "troppo alte". «Quando la gente ha iniziato a venire a chiedere perché fosse così - ha detto - ho spiegato loro che il sistema di spinta è tale che ad ogni spinta il ponte, oltre ad andare avanti, va anche su e giù e solo alla fine, con l'ultima spinta, raggiunge una certa altezza, ma anche quella non è ancora l'altezza giusta perché i cuscinetti su cui viene spinto sono temporanei. Dovrà quindi essere diretto geodeticamente all'altezza esatta, collegato e saldato, quindi abbassato all'altezza prevista». Fatto che è in programma avvenga proprio oggi con la saldatura delle due parti da parte degli operai della Maeg appesi nel vuoto su un cestello con braccio meccanico. Dopo questa operazione, mancherà ancora la pitturazione del manufatto che l’azienda veneta ultimerà antro Pasqua. Spetterà poi alla appaltatrice, la austriaca Strabag, completare il tunnel, la viabilità e l’asfaltatura, così che si pensa di collaudare il ponte a fine agosto. Maeg è dunque una subappaltatrice di Strabag e ha lavorato unicamente con squadre di propri operai specializzati.

Come raccontato da Bortolan, l’opera è stata seguita giornalmente da centinaia di persone assiepate alla base del canyon: insomma, tutto il mondo è paese.

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