Croazia, per i robotaxi del futuro arrivano nuovi capitali sauditi

ZAGABRIA Mentre l’Unione europea versa alla Croazia i primi 90 milioni dei 180 previsti per lo sviluppo del progetto dei robotaxi da parte della società Rimac nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), altri investitori entrano nell’avvenieristica iniziativa industriale con il gruppo croato che subisce però un bilancio in perdita.
Nella capitale croata si stanno preparando a introdurre il servizio dei taxi autonomi. A sviluppare il progetto è la società Project 3 Mobility (P3M) - di proprietà dell'uomo d'affari croato Mate Rimac con il suo Rimac Group, In aiuto a Rimac però arrivano investitori pesanti come il colosso automobilistico coreano Kia, una delle più grandi società croate It Infinum, la società di investimenti saudita Abdul Latif Jameel, l’importatore del Qatar per Kia Sheikh Abdulaziz Mohammed Abdullah Al Attiyah e Neurone Holdings, una società di investimenti tecnologici.
L'azienda saudita è stata tra l'altro anche uno dei primi investitori nella società Rivian, una delle aziende di veicoli elettrici più preziose degli Stati Uniti, con un valore di diverse decine di miliardi di dollari, il cui maggiore proprietario individuale è Amazon. Secondo il rapporto del Project 3 Mobility Group, così viene definito il progetto per il robotaxi, che ha sede a Zagabria e in Gran Bretagna e attualmente impiega circa 200 dipendenti, l'anno scorso la società di investimento saudita ha versato 15,1 milioni di euro, mentre lo sceicco del Qatar e Neurone Holdings hanno versato 4,8 milioni di euro ciascuno in quota capitale.
Dopo la firma del contratto per l'assegnazione dei sussidi da parte del Pnrr nel giugno di quest'anno, alla società è stato versato un anticipo, come detto, pari al 50% del totale dei fondi dell'Ue, ovvero poco meno di 90 milioni di euro. Il problema è che secondo il rapporto della società di revisione Ernst & Young, la Rimac ha aumentato il valore delle spese di sviluppo per un importo di 50,9 milioni di euro e, a causa dell'aumento delle attività di sviluppo e ricerca, l'anno scorso ha chiuso in perdita di 7 milioni di euro.
La Corte dei conti croata ha concluso che i fondi Ue di 90 milioni di euro, così come i fondi ottenuti tramite l’acquisto di azioni per un totale di 24,7 milioni di euro, si garantirà un flusso di fondi sufficiente per realizzare le operazioni stabilite nei prossimi periodi. «Sono previsti ulteriori investimenti nelle attività di sviluppo per completare il progetto entro il periodo previsto», conclude il rapporto di audit visionato dal quotidiano di Zagabria Jutarnji List.
L'azienda ha annunciato che inizierà presto la costruzione di uno stabilimento per la produzione di veicoli elettrici autonomi e lo stabilimento sarà costruito vicino a Zagabria. Oltre allo sviluppo dei taxi robot, ci sarà anche un Mobility Center, ovvero un terminale per i taxi robot, e una piattaforma software che dovrebbe creare un nuovo sistema di mobilità collegato al trasporto pubblico urbano a Zagabria. L’area per il nuovo centro non è ancora definita, ma la posizione vicino al ponte Sava, vicino al dormitorio degli studenti, è stata abbandonata.
Nel rapporto governativo si legge che il team della società P3M, la startup per lo sviluppo di taxi robot ha completato le specifiche e il piano per la consegna del primo prototipo completo del veicolo. Tutto ciò consentirà di iniziare l'assemblaggio del prototipo nel primo trimestre del 2024. Un numero significativo di ingegneri sarà coinvolto nel team, il che consentirà di progredire nello sviluppo del prototipo, dice il rapporto. Il periodo di attuazione viene quindi spostato nell'addendum del Pnrr al primo trimestre del 2025.
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