Il ministro Ciriani a Belgrado: «Per l’Italia la Serbia nell’Ue è una priorità»

Il ministro ha incontrato Vučić ringraziando per l’impegno nel controllo dei flussi sulla rotta balcanica

Marco Ballico
Il presidente Vučić e il ministro Ciriani al tavolo durante l’incontro istituzionale a Belgrado
Il presidente Vučić e il ministro Ciriani al tavolo durante l’incontro istituzionale a Belgrado

L’allargamento dell’Unione europea non è solo una questione di equilibri geopolitici, ma un investimento nel futuro comune del continente. È il concetto espresso dal ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al via di una due giorni di incontri con le massime autorità serbe. «L’Italia – parole del ministro – è stata e continuerà a essere al fianco della Serbia nel suo percorso di adesione: per noi è una priorità e dunque siamo pronti a supportare le istanze di Belgrado».

Nel corso della missione, Ciriani ha incontrato il presidente della Repubblica Aleksandar Vučić, la presidente dell’Assemblea nazionale Ana Brnabić, il presidente del gruppo parlamentare di amicizia Italo-serbo Jovan Palalić e, in serata, ha partecipato al ricevimento organizzato dall’Ambasciata italiana in occasione della festa dell’Unità nazionale e delle Forze armate. Oggi invece sono in agenda i colloqui con i ministri degli Esteri Marko Đurić e dell’Integrazione europea Nemanja Starović. La visita, a pochi mesi dal viaggio di Giorgia Meloni a Belgrado (la premier aveva incontrato il presidente Vučić lo scorso 5 agosto), conferma la continuità del rapporto bilaterale.

«Sono qui – ha sottolineato Ciriani – per portare lo stesso messaggio di amicizia e vicinanza espresso dalla presidente del Consiglio». Approfondendo il tema dell’allargamento, il ministro friulano ha poi ricordato come, nel più recente rapporto della Commissione europea sull’allargamento, alla Serbia sia stato chiesto di proseguire con determinazione nelle riforme democratiche e nello stato di diritto. «Siamo certi che l’azione di Belgrado sarà pronta e fattiva», ha assicurato Ciriani.

Quanto al piano economico, al tavolo è emerso l’auspicio del rafforzamento dei rapporti politici ed economici tra i due Paesi: «In tre anni Giorgia Meloni è stata due volte in Serbia, un segnale chiaro di attenzione. L’interscambio commerciale ha raggiunto i 4,5 miliardi di euro, ma siamo convinti che ci sia ancora margine per accrescere la collaborazione». Tra i temi affrontati nel corso dei diversi incontri di giornata anche quello della lotta all’immigrazione irregolare lungo la rotta balcanica.

Ciriani ha ringraziato il presidente Vučić per l’impegno di Belgrado nel controllo dei flussi: «Grazie alla collaborazione con la Serbia, nell’ultimo anno gli ingressi irregolari lungo la rotta balcanica sono diminuiti di oltre il 50%». Il ministro ha inoltre richiamato l’attenzione sui rapporti tra la regione Friuli Venezia Giulia e la comunità serba, definita «ben integrata e portatrice di opportunità di sviluppo economico condiviso».

L’obiettivo, ha spiegato, è favorire nuovi canali di cooperazione tra le imprese dei due Paesi, con particolare attenzione ai settori della logistica, della meccanica e dell’agroalimentare. «La nostra amicizia e il nostro supporto non sono in discussione – ha concluso Ciriani –. Siamo pronti a sostenere i passi che la Serbia deve fare per aderire all’Ue, perché riteniamo che l’allargamento dell’Unione europea sia un valore aggiunto per far crescere e fiorire il nostro Continente. Nell’Italia il governo di Belgrado troverà sempre un interlocutore attento e un partner affidabile».

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