Servono pene più gravi per chi ruba nei cimiteri

Rubare è un atto fuori-legge, che appartiene a una vita fuori-legge, ma il cimitero è il luogo dove la vita finisce, e con la vita dovrebbero finire anche i suoi mali e i suoi errori

Ferdinando Camon
Sempre più furti nei cimiteri
Sempre più furti nei cimiteri

Ci sono furti che fanno più male degli altri, e sono i furti nei cimiteri. Mentre scrivo questo articolo, ho sott’occhio la notizia di ladri che han rubato il presepe e gli angioletti dalla tomba di una bambina, la cui sorella si lamenta: “Questi sono gesti che fanno male”.

È la terza-quarta volta che succede, in due mesi. Finora ho evitato di parlarne, per non favorire l’imitazione. Pensavo che il fenomeno si sarebbe spento da solo, ma vedo che non è così, e allora mi azzardo a parlarne.

Rubare è un atto fuori-legge, che appartiene a una vita fuori-legge, ma il cimitero è il luogo dove la vita finisce, e con la vita dovrebbero finire anche i suoi mali e i suoi errori.

Chi ruba sa di fare qualcosa che non è legale e non è giusto, e dovrebb’essere trattenuto dal fare questa cosa in un cimitero, che è il regno della morte.

Rubare in un supermercato significa sfidare i custodi del supermercato, guardie private, vigili, carabinieri. Ma rubare in un cimitero vuol dire sfidare chi ha potere sul dopo-vita e sul dopo-morte.

Nei cimiteri infatti i doni ai morti sono esposti al pubblico rispetto: sulla tomba di un bambino si lasciano giocattolini, nella coscienza che nessun genitore ruberà quei regali a uno sconosciuto bambino morto per portarli al proprio bambino morto.

La morte è la fine della vita e quindi del male della vita. Rubare nel regno della morte vuol dire prolungare il male della vita dentro il territorio della morte. Non significa fare il male, ma il super-male.

Se chi ruba è cattivo, chi ruba ai morti è super-cattivo. Il genitore che ruba un giocattolo all’asilo a un bambino sconosciuto per darlo al proprio bambino, insegna il male al proprio bambino, ne fa un ladro, lo instrada per una vita fuori-legge. Ma il genitore che ruba per il proprio bambino morto, lo instrada per una “morte” fuori-legge, dunque per lui non c’è spazio per quel che è giusto, né nel mondo di qua né nel mondo di là.

Ecco perché dico che per chi ruba nei cimiteri ci dovrebb’essere una pena più grave. E per chi ruba dalle tombe dei bambini, più grave ancora.

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