Viaggio nel caos calmo della Vicenza tradita dalla sua banca

Conte ha convocato le associazioni per lunedì alle 12, Palazzo Chigi, sala Verde. Andrà all’incontro con due soluzioni, quella del Ministro Tria, scritta tenendo conto dei caveat dell’Europa: doppio binario di rimborso, un arbitro che valuti caso per caso. E quella dei 5Stelle, rimborso diretto per tutti e una commissione al Mef che verifichi la violazione massiva

VICENZA. Da lontano, Vicenza non sembra una città immersa nel caos. Il viaggio che Stephanie Kirchgaessner fece per il Guardian due anni fa raccontando, “il cuore oscuro della crisi bancaria italiana”, inizia con queste parole. Vicenza e le altre città investite dalla fine delle loro banche vivono ancora questa condizione. Un caos calmo, per dirla come Sandro Veronesi, servito ad elaborare un lutto. I risparmi di una vita inghiottiti in un attimo in quella che per gli azionisti della Bpvi (come per quelli di Veneto Banca) era ben più di un istituto di credito. La banca cittadina, con l’angelo alato a difenderne il futuro preservando le individuali ricchezze.

Da questo disordine che si sta agitando sempre più bisogna partire per comprendere che il Veneto, con l’ingloriosa fine delle sue banche, non è solo il luogo da cui Lega e Cinque Stelle hanno costruito il successo elettorale del 4 di marzo scorso. Ma è pure il luogo dove - i pentastellati soprattutto - rischiano di seppellire tutto quel loro consenso. Il decreto sui rimborsi per i cosiddetti truffati dalle banche doveva essere una delle prime misure varate dal Governo Conte-Di Maio-Salvini. Invece si è trasformato in un grottesco viaggio verso Itaca. Non si arriva mai.

Dopo le norme contenute in legge di bilancio, un fondo da 1,5 miliardi di euro, i decreti attuativi dovevano arrivare il 31 di gennaio. Due mesi dopo tutto quello che c’è è un testo che rischia di incappare in una procedura di infrazione europea e l’indisponibilità a rivederlo da parte dei 5Stelle per non scontentare, pare di capire, alcuni interlocutori delle associazioni.

Conte ha convocato le associazioni per lunedì alle 12, Palazzo Chigi, sala Verde. Andrà all’incontro con due soluzioni, quella del Ministro Tria, scritta tenendo conto dei caveat dell’Europa: doppio binario di rimborso, un arbitro che valuti caso per caso. E quella dei 5Stelle, rimborso diretto per tutti e una commissione al Mef che verifichi la violazione massiva.

Così ieri davanti alla Prefettura, Palazzo Volpe Maltauro a Vicenza, il luogo dove il Governo manifesta sé stesso sul territorio, uno sparuto manipolo di manifestanti, pacifici ed educati, hanno bussato alla porta del rappresentante dell’esecutivo, il prefetto per l’appunto. Hanno chiesto di poter consegnare per il tramite dell’emissario governativo ai ministri interessati (il Premier Conte, Salvini, Di Maio e Tria) una lettera in cui spiegano che non sono solo dei risparmiatori truffati. Una categoria buona per i titoli (e per le schede elettorali) ma non per condensare amarezza, illusioni infrante e guadagni di una vita diventati niente. Per dire che sono persone che hanno perso insieme a quei soldi, la loro dignità e, in qualche caso, la tranquillità di un futuro che ritenevano di essersi guadagnato.

Giovanna Capuzzo di Federconsumatori Veneto e il suo omologo provinciale Luigi Guiotto hanno messo nelle mani del prefetto Pietro Signoriello una lettera dove non si esprime solo l’urgenza di far diventare esecutiva la legge per rimborsare gli ex azionisti e obbligazionisti delle banche. Ma dove si legge dei drammi quotidiani che molte di queste persone stanno vivendo.

Come quella delle due sorelle di Vicenza, anziane di cui una non vedente, che, confidando negli imbonimenti del loro consulente bancario, hanno scelto di sottoscrivere 500 mila euro in azioni Bpvi per “garantirsi” sicurezza e tranquillità. Pensavano all'evident e necessità di un'assistenza medica per l'una e al sostegno di persone e strutture a cui di lì a poco entrambe avrebbero dovuto ricorrere. O come il Sig. Gino, con la moglie già malata di Alzheimer, che decide, dopo molti dubbi e ripensamenti, di investire una cifra importante in queste azioni “sicure” e rivendibili immediatamente, qualora ce ne fosse stata la necessità per dare ulteriore assistenza a lui e alla moglie. C’è la storia di Mario che reduce da un ictus viene contattato ed invitato ad investire 50.000 in azioni Bpvi. E poi ci sono Francesco e Ivana, che hanno perso il figlio in un incidente e nelle azioni della Vicenza hanno messo l’indennizzo dell’assicurazione liquidato dopo la morte del loro ragazzo.

«Noi vogliamo che si vada avanti con la legge – dice Capuozzo – deve essere una norma che non rischi di incappare nella procedura di infrazione Ue. E vogliamo che il governo si prenda la responsabilità di emanare questi decreti, ma non devono strumentalizzare i risparmiatori. Non dobbiamo essere l’alibi dei ritardi. Siamo stanchi di attendere e per questo anche domani (oggi per chi legge ndr) saremo davanti alle prefetture di altre città per manifestare e sollecitare il governo ad attivare la norma il prima possibile». Sperando che il caos nel frattempo non si svegli.

 

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