Veneto meta delle vacanze. «Siamo oltre il pre Covid»

I nove siti Unesco del Veneto stanno trainando il turismo sostenibile. Basti dire che sulle Dolomiti Unesco già arrivano le prenotazioni, da tutto il monto, per l’estate 2024, oltre che per il prossimo inverno. E sulle Colline Unesco gli arrivi quest’anno sono aumentati del 20% ed i pernottamenti del 17%. È quanto è stato certificato al primo Forum nazionale sul turismo sostenibile e sui Siti patrimonio dell’umanità, svoltosi ieri a Castelbrando di Cison, promosso da Regione, Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Consorzio Prosecco Doc, Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, in collaborazione con The European House – Ambrosetti.

Il turismo sostenibile – ha spiegato il presidente della Regione, Luca Zaia – è quello non invasivo, non massivo, che privilegia la natura, la cultura e che sa accogliere tutti, anche i diversamente abili. 73 milioni di presenze turistiche in regione, 18 miliardi di fatturato, il 10% del Pil veneto. «Un comparto che corre veloce e che ha superato le cifre da record del 2019: nei primi sette mesi di quest’anno, infatti – ha detto Zaia - il numero di turisti che hanno soggiornato in Veneto è superiore allo stesso periodo pre-pandemico (+4% degli arrivi). Stesso andamento per le presenze, che rappresentano il numero di pernottamenti (+0,7%). Abbiamo avuto un boom di turisti stranieri, aumentati molto rispetto al 2022 (arrivi +29,6%, presenze +16,4%), tanto da superare il record del 2019 (arrivi +2%, presenze +1,7%)».
Anche il numero di italiani è largamente superiore anche alla situazione pre-pandemica (+7,8%), ma non ancora nelle presenze (-1,5%), soprattutto per soggiorni più brevi nelle città, al mare e alle terme».
Sintetizzando il rapporto Ambrosetti, la ministra Santanchè ha riferito (in videoconferenza) che il turismo italiano è in grande spolvero, +106% di crescita dal 2020, 7 miliardi di valore aggiunto nel 2022, 293 mila lavoratori in 24.275 imprese. E che ogni euro di valore aggiunto generato dal turismo produce 1,31 euro addizionali per l’economia.

Il futuro è aperto, per il Veneto. A condizione che – ha raccomandato Zaia – si mettano in atto «iniziative di prevenzione, salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali, ambientali e paesaggistici». Molto si è già fatto: con i nove siti Unesco, due riserve Mab Unesco, il Delta del Po e il Montegrappa, l’Arte delle Perle di Vetro patrimonio immateriale e la recente iscrizione del Tocatì al registro delle buone pratiche di salvaguardia.
Altro resta da fare, come hanno ammesso gli assessori veneti Federico Caner e Francesco Corazzari. «Siamo la spiaggia più lunga e inclusiva d’Italia, con strutture sanitarie fronte mare capaci di garantire una serie di servizi a chi ha delle disabilità o necessita di bisogni particolari – ha esemplificato Caner -. Questo modello, nato nella Costa veneta, vorremmo esportarlo in montagna per dimostrare di essere una regione attenta alle diversità e che sa guardare al futuro».Francesco Dal Mas
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