Veneto banca, Consoli davanti al giudice si avvale della facoltà di non rispondere

VICENZA - Si è avvalso della facoltà di non rispondere Vincenzo Consoli, l’ex amministratore delegato di Veneto Banca, finito ai domiciliari martedì scorso e interrogato stamane dal giudice del tribunale di Vicenza Roberto Venditti.
Consoli è accusato di aggiotaggio e ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza.
L’ex banchiere, accompagnato dal legale Alessandro Moscatelli presso il tribunale di Vicenza per l’interrogatorio di garanzia, ha assicurato che la scelta di non rispondere oggi non è una fuga dalle domande del giudice.
"Abbiamo già concordato con il pm un interrogatorio da fare dopo Ferragosto - spiega l’avvocato Moscatelli a LaPresse - ma la complessità dell’ordinanza non ci permetteva in tempi tanto brevi di essere preparati a dovere".

Il legale ha aggiunto che si sta ancora valutando un eventuale ricorso al Tribunale del Riesame.
L'ex ad è, sempre a giudizio del legale di fiducia, "scosso ma combattivo",
"Tranquillo, per quanto può esserlo una persona che ha ricevuto un’ordinanza tanto pesante: questa indagine è arrivata per lui come un fulmine a ciel sereno".
Moscatelli aggiunge che Consoli avrebbe risposto "già oggi alle domande del giudice, ma siamo stati noi (gli avvocati, ndr) a consigliarlo di avvalersi vista la complessità dell’ordinanza che non ci ha permesso di arrivare preparati per l'interrogatorio in così poco tempo".
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