Top500 Pordenone, Cimolai, Roncadin e BoFrost, Nidec e Agri Ravagnolo: acquisizioni e internazionalizzazione ecco la strategia per risalire la china

Opportunità da cogliere nella ripartenza dei mercati trainata da una rinnovata fiducia che lascia spazio anche a possibili operazioni di acquisizione. Come quella al momento in valutazione dello stabilimento ex Acc Wanbao di Mel da parte di Nidec, il colosso giapponese della componentistica per l’elettrodomestico (motori e compressori)

PORDENONE. Economia in ripresa nel Friuli occidentale, e in generale in Friuli Venezia Giulia, dopo il crollo del 2020 generato dalla pandemia da Covid. Opportunità da cogliere nella ripartenza dei mercati trainata da una rinnovata fiducia che lascia spazio anche a possibili operazioni di acquisizione.

Come quella - al momento in valutazione - dello stabilimento ex Acc Wanbao di Mel da parte di Nidec, il colosso giapponese della componentistica per l’elettrodomestico (motori e compressori), con quartier generale per l’area Emea a Pordenone, e l’altro - dopo aver rilevato Embraco - in Brasile.

A dirlo Valter Taranzano, ceo di Nidec Global Appliances (che di Acc fu amministratore delegato negli anni in cui la multinazionale pordenonese venne costituita con l’obiettivo di rilevare la componentistica da Electrolux Components Companies), nel corso di Top500 Pordenone, l’evento in livestreeming dal Teatro Verdi, organizzato da Nordest economia, hub di Gedi gruppo editoriale, in collaborazione con le Confindustrie del Nordest, la Fondazione Nord Est e in partnership con Pwc.

Sul palco il direttore di Nordest economia, Paolo Possamai, con il direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier, alcuni protagonisti dell’economia del territorio e, in collegamento dal Brasile, Valter Taranzano. Alla specifica domanda di Possamai sul possibile interesse di Nidec Global Appliances al progetto Italcomp,

il ceo ha risposto: «Una domanda difficile, direi che potremmo essere interessati dallo stabilimento di Mel, non al progetto Italcomp», ideato da un altro pordenonese, Maurizio Castro, con ambizioni di ritagliare uno spazio nel mercato europeo dei compressori per un nuovo competitor frutto dell’alleanza tra Acc di Mel e l’ex Embraco di Riva di Chieri.

Tra i protagonisti della tavola rotonda l’ingegnere Carmelo Bottecchia, amministratore delegato di Cimolai spa, Diletta Ravagnolo di Agri Ravagnolo, Edoardo Roncadin, presidente di BoFrost Italia e Roncadin spa, insieme a Stefano Spiniello di Pwc Italia e Gianluca Toschi di Fondazione Nord Est. Nel corso dell’evento gli interventi video di Alessandro Terzulli, chief economist di Sace, e Alessandra Lanza, senior partner di Prometeia.

Il 2020 ha segnato una battuta d’arresto per molte aziende, per altre è stato invece un anno di svolta. «A fronte di incrementi di fatturato del +1/2% annui, nel 2020 - ha spiegato Roncadin - BoFrost ha aumentato le vendite del +31%.

La causa? La pandemia che ha impedito la mobilità delle persone ne ha modificato le abitudini. Un’azienda come BoFrost, che vende surgelati a domicilio, ne ha ovviamente beneficiato». Battuta d’arresto invece per Agri Ravagnolo, che ha però recuperato «nell’ultima parte dell’anno, attestandosi con un fatturato in linea con quello dell’anno precedente».

A fare da traino gli incentivi agli investimenti, ma anche «il passaggio generazionale che sta interessando l’agricoltura - ha spiegato Diletta Ravagnolo - che registra la presenza di molti giovani interessati all’innovazione e alla modernizzazione delle aziende», orientati agli investimenti in macchine agricole e macchinari «in grado di migliorare produttività ed efficienza».

Per Cimolai, il colosso della progettazione, realizzazione e posa in opera di strutture in acciaio, il 2020 si è chiuso con una flessione dei ricavi, scesi da 500 a 450 milioni di euro, e le previsioni sono di stabilità per il 2021. Ma il portafoglio ordini, attorno ai 700 milioni, consente di guardare al futuro con tranquillità. «Abbiamo cantieri avviati in circa 30 Paesi - ha ricordato l’ad Bottecchia -, dal Cile, dove è in corso la costruzione del più grande telescopio del mondo, a Dubai, dagli Usa all’Italia», per la realizzazione di progetti che richiedono il massimo delle competenze tecniche e ingegneristiche, vere e proprie “sfide” per un gruppo «che dispiega il genio creativo tutto italiano - ha riassunto Possamai - e lo applica sartorialmente».

I fattori chiave su cui puntare per affrontare le nuove sfide? «L’internazionalizzazione - ha elencato Spiniello -, sapendo che l’informazione è sempre più la benzina della globalizzazione, la digitalizzazione e la sostenibilità». Tre elementi chiave che, se fatti propri dalle aziende nel proprio percorso, le aiuteranno ad uscire dalla crisi più velocemente affacciandosi su una platea internazionale. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © il Nord Est