Sono venete le nuove locomotive d'Italia

Sono 140 le imprese leader della ripresa, il 60% ha sede in Veneto. Lo rivela uno studio di Intesa Sanpaolo. Sono aziende di distretto, media dimensione, si muovono all'estero, hanno investito su innovazione e social network

MG lavorazione materie plastiche, Conceria Sirp, SPAC, GPS, Vinicola Serena, Spumanti Valdo, Comas, Cartiere Saci, Bottega, Idealplast, Trevisan Macchine Utensili, Sisma, Astoria, Stefanplast, Plastopiave, Fonpelli, Ge.Me.Ta., EcoPolifix, Off Cartigliano. Sono le imprese leader della ripresa. In tutto: 140. Circa il 60% di queste hanno sede in Veneto e trovano "casa" in un distretto. Lo rivela l'ultima analisi della Direzione Studi e ricerche di Intesa San Paolo che ha voluto indagare sulle medie imprese vincenti per favorire un identikit delle nuove locomotive del made in Italy.

Lo studio evidenzia che sul mercato si stanno affermando alcuni nuovi soggetti, in particolare nei distretti industriali: sono medie imprese (con fatturato tra i 10 e i 50 milioni di euro), capaci tra il 2008 e il 2014 di aumentare significativamente il fatturato (+10%), di accrescere i propri addetti (+5% circa), di rafforzare i propri livelli di produttività del lavoro e di redditività, facendo leva anche su una struttura patrimoniale più solida.
 
Tra queste medie imprese emerge un gruppo di 140 imprese, oggetto di una specifica indagine. Si tratta di vere e proprie «locomotive», che tra il 2008 e il 2014 hanno registrato un aumento significativo sia del fatturato sia degli addetti, pari rispettivamente al 53% e al 25%.

La stragrande maggioranza di questo gruppo di 140 imprese - circa il 60% - appartiene appunto a imprese del Veneto.
Gran parte di queste aziende ha conosciuto uno sviluppo per linee interne; solo il 16% ha puntato sull’acquisto di altre imprese. In alcuni casi, l’acquisizione è legata a una strategia di espansione commerciale e ha riguardato società per la gestione di punti vendita all’estero. In altre esperienze, l’intento dell’acquisizione è stato quello di realizzare internamente all’azienda fasi del ciclo produttivo precedentemente affidate a terzisti.

Molte medie imprese «locomotive» (la quasi totalità) non hanno trascurato il mercato interno e all’estero si sono concentrate soprattutto sui mercati in cui sono presenti da tempo. “Solo” nel 16% dei casi hanno puntato su nuove mete commerciali. Rilevante l'investimento i comunicazione, specialmente nei social network. Ma nonostante il loro sviluppo il futuro sarà positivo se si potrà far leva su quattro asset: aumento della proiezione internazionale, incremento della spesa per innovazione, crescita delle dimensioni aziendali ed adeguamento della struttura finanziaria per competere in un costesto globale più complesso.

Riproduzione riservata © il Nord Est