Selfie e ingorghi sul Ponte Cimolai

Inaugurato a Bari dal premier Renzi, è costato 31 milioni di euro ma è scoppiata la opera-mania: sposi in posa e assalto degli automobilisti

BARI. Sposi che si mettono in posa prima di convolare a giuste nozze davanti al ponte dei record; macchine senza soluzione di continuità che confluiscono sulle carreggiate solo per provare l’emozione di attraversarlo; ciclisti che testano le piste a loro riservate con la telecamera Go-pro.

E’ quanto accaduto a Bari ieri dopo che il premier, Matteo Renzi, ha inaugurato il ponte dell’asse nord-sud che porta la firma friulana dell’impresa Cimolai di Pordenone, leader a livello internazionale nella realizzazione di infrastrutture di grande impatto ingegneristico e architettonico. Al taglio del nastro era presente anche il presidente della società Luigi Cimolai.

Nel caso del ponte di Bari - i cui lavori sono iniziati nel 2010 e hanno avuto anche delle trasversie - la progettazione si è avvalsa della collaborazione di un gruppo di professionisti formato dallo studio dell’architetto spagnolo Carlos Fernandez Casado, Rpa di Perugia, Net Engineering di Padova e Consorzio Uning. L’infrastruttura, che mette in relazione due diverse zone della città, è composto da una struttura semistrallata e retta da cavi di acciaio lunga 625 metri e alta 10.

Quattro le corsie di marcia a cui si affianca un percorso ciclopedonale largo due metri e mezzo. Giudicata di grande pregio architettonico, l’opera ha il suo elemento caratterizzante nell’antenna, alta circa 78 metri, che nella parte inferiore è disposta lungo un piano sghembo, conferendo alla struttura un’asimmetria inedita, dall’effetto di torsione geometrica e slancio verticale. Il ponte, a pilone unico centrale, è sospeso a 10 metri di altezza e dotato di due viadotti laterali di 245 metri verso Nord e 156 verso Sud ed è costato 31 milioni di euro.

Per assegnare un nome al ponte, il Comune ha raccolto diverse proposte dei cittadini. Tra queste sono state scelte quelle legate alla storia della città e ora sarà una commissione di esperti, composta dai rettori dell’Università e del Politecnico di Bari, dal sovrintendente per i Beni archeologici della Puglia, e dal presidente della Commissione toponomastica della società di storia patria per la Puglia, a restringere la rosa di nomi che saranno poi sottoposti a un sondaggio pubblico. Soddisfazione ovviamente per la Cimolai che mette un altro tassello nel mosaico delle infrastrutture che in Italia e nel mondo la vedono protagonista.

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