Rigassificatore di Porto Levante, il fondo Blackrock in pole per il controllo

Secondo indiscrezioni la multinazionale degli investimenti Usa sarebbe in trattative esclusive con ExxonMobil per la maggioranza nel capitale di Adriatic Lng, la società cui fa capo il più importante impianto di Gnl (gas naturale liquefatto) in Italia
Nicola Brillo

Il fondo Blackrock è in pole per aggiudicarsi il controllo del rigassificatore di Porto Levante (Rovigo). Secondo indiscrezioni la multinazionale degli investimenti Usa sarebbe in trattative esclusive con ExxonMobil per la maggioranza nel capitale di Adriatic Lng, la società cui fa capo il più importante impianto di Gnl (gas naturale liquefatto) in Italia.

L’indiscrezione è stata pubblica dal Sole 24 Ore. Attualmente il capitale sociale di Adriatic Lng è diviso tra ExxonMobil Italiana Gas, che detiene oltre il 70%, Qatar Terminal Company Limited, una divisione di QatarEnergy, con il 22%, e Snam, con il 7,3%. Quest’ultima ha il diritto di prelazione sulle quote in vendita e potrebbe essere interessata a salire fino al 30%. La valorizzazione dell’intero capitale della società presieduta da Mohammed Ibrahim A. Al Sada, secondo alcune stime, si aggirerebbe sul miliardo di euro.

La compagnia petrolifera americana ExxonMobil aveva dato mandato all’advisor, la banca d’affari Rothschild, di raccogliere le offerte finali da parte dei potenziali interessati. Fino all’estate era in corsa anche l'investitore australiano Igneo Infrastructure Partners, affiliato al gigante degli investimenti australiano First Sentier Investors.

Prima si erano defilate la tedesca Ikav, il fondo infrastrutturale australiano Ifm e quello americano Stonepeak. L'hub di Rovigo assicura circa il 12% dei consumi nazionali, pari a 9 miliardi di metri cubi all’anno e pronto a salire ulteriormente per far fronte alle richieste interne, "orfane" del gas russo. L'impianto rodigino poggia sul fondale marino ad una profondità di circa 29 metri e si trova ad una distanza di circa 12 chilometri dalla costa, a Nordest di Porto Viro.

Il rigassificatore di Rovigo, uno dei principali impianti nel Mediterraneo, dal 2009 ha svolto un ruolo cruciale nell'immissione di circa 85 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto nella rete nazionale italiana. Ha accolto carichi da diversi Paesi fornitori.

A maggio scorso la giunta della Regione Veneto ha approvato l'intesa per permettere allo Stato di rilasciare l'autorizzazione all'aumento della capacità massima di rigassificazione del terminale off shore a Porto Levante (Rovigo), da 9 miliardi a 9,6 miliardi di Smc/anno non costanti. Un nuovo apporto che prevede un conseguente aumento del numero di navi metaniere, che attraccheranno e scaricheranno al terminale, valutato in 5/7 navi l'anno.

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