Reti d’impresa, il Veneto cresce. «Strumento fondamentale»

Erano 1.296 le reti d’impresa in Veneto a dicembre 2023. Solo due mesi dopo a febbraio 2024 erano 1.315. Una crescita inarrestabile, quella dello strumento normativo che permette alle aziende di collaborare tra loro, senza fusioni o acquisizioni, per partecipare a bandi o gare d’appalto ma anche per ottenere vantaggi competitivi in termini di ricerca e sviluppo, attività commerciali, export, attività industriali di filiera, fino al reperimento di nuova finanza con strumenti come i basket bond e così via. Uno strumento che in Italia esiste da ormai 15 anni e che sembra riscuotere sempre più successo a mano a mano che passano gli anni e che le sfide della modernità (in termini tecnologici e di mercato) impongono dimensioni e strutture organizzative sempre più complesse.
Sono questi alcuni dei dati e delle riflessioni del Rapporto dell’Osservatorio nazionale sulle reti d’impresa, a cura di InfoCamere, RetImpresa e Dipartimento di Management dell'Università Ca' Foscari, presentato ieri all’Archivio Antico del Bo. «La rapida scomposizione e ricomposizione degli scenari economici locali e globali» ha detto Paolo Ghezzi, direttore generale di Infocamere «richiede strumenti di conoscenza sempre più puntuali e affidabili per cogliere le dinamiche del tessuto imprenditoriale ed interpretarne per tempo le esigenze. Anche in questo caso Il registro delle imprese delle Camere di commercio, gestito da InfoCamere si conferma fondamentale per leggere fenomeni come quello delle reti d’impresa». E tuttavia se in Veneto l’opportunità delle reti d’impresa è stata colta e la regione si conferma anche nel 2023 la terza area d’Italia e per presenza di reti e per aziende coinvolte, il Nordest (con il 20,98% del totale) è in effetti la penultima tra macro aree del Paese per penetrazione di questo strumento dopo il Centro (34,38%) il Sud e le Isole (25,79%) ma prima del Nord Ovest (18,74%).
In questo senso il Friuli Venezia Giulia con le sue 548 reti d’imprese attive a febbraio 2024 sembra reagire con meno entusiasmo ad uno strumento di cooperazione che in chiave nazionale vede un trend di crescita significativo anche tra 2022 e 2023. Le imprese coinvolte in Italia infatti sono state, l’anno scorso, oltre 47 mila (+4,8% rispetto all’anno precedente) e i contratti attivati quasi 9 mila contratti di rete (+7,4% rispetto al 2022) prevalentemente, ma non solo, nei settori dell’agroalimentare, delle costruzioni e del commercio. «Dopo 5 anni di analisi dei dati assieme ad Infocamere e Università Ca’ Foscari» spiega il presidente dell’Agenzia RetImpresa di Confindustria Fabrizio Landi «possiamo dire con buona certezza e con dati ormai di medio periodo che questo modello, pure senza essere una garanzia di miglioramento delle performance delle singole imprese, le aiuta di certo e offre dei benefici quantificabili a tutti i livelli dell’organizzazione aziendale».
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