Meccano Engineering punta su metanolo e nuovi servizi
La società di progettazione navale sta applicando agli yacht gli studi sulla propulsione dual-fuel. L’Ad Reggente: «La sostenibilità è diventata la priorità. Sull’idrogeno la strada è ancora lunga»

Il suo percorso è iniziato nell’anno 2000, grazie a tre soci molto determinati. Oggi Meccano Engineering, società triestina specializzata in progettazione navale, festeggia i primi 25 anni con un open day dei propri uffici triestini per celebrare numeri importanti: 40 dipendenti, sedi a Trieste e Livorno, una rappresentanza ad Abu Dhabi e progetti che spaziano dai mega-yacht alle navi da crociera, dalle unità militari a imbarcazioni elettriche innovative.
«La nostra peculiarità è l’approccio multidisciplinare», sottolinea Stefano Reggente, presidente e amministratore delegato. «Copriamo tutte le discipline della progettazione navale: dall’architettura alla statica, dalle strutture agli impianti, fino all’allestimento. Possiamo affrontare un progetto completo senza consulenze esterne, tranne per commesse molto ampie, su cui interviene il consorzio Nord Est Engineering di cui facciamo parte».
Una capacità che ha permesso all’azienda di costruire rapporti solidi con clienti del calibro di Fincantieri, Mariotti, Ferretti e Benetti, diventando un punto di riferimento in un’area, quella triestina, che rappresenta un’eccellenza nella progettazione navale. In un settore tradizionalmente conservatore, l’azienda ha saputo intercettare i cambiamenti tecnologici e le nuove esigenze del mercato.
«L’ingegneria navale è cambiata perché sono cambiati gli strumenti di progettazione e i contenuti del progetto», spiega Reggente. «Oggi c’è grande attenzione verso l’ambiente e l’automazione, con soluzioni che si avvicinano alle navi autonome, soprattutto per i piccoli mezzi». Tra i progetti più innovativi spicca il concept Orca 65, in cui Meccano Engineering ha applicato agli yacht i suoi studi sulla propulsione dual-fuel diesel-metanolo. L’azienda sta inoltre sviluppando, con altri cantieri, un altro yacht per un importante brand italiano, sempre con questo tipo di propulsione, che alimenterà anche il megayacht extra-lusso, realizzato in collaborazione con il Cantiere Mariotti per il brand Aman at sea, la cui consegna è prevista per il 2027.
«La sostenibilità è ormai prioritaria per il settore: abbiamo deciso di concentrarci sul metanolo perché, nonostante sull’idrogeno ci siano stati alcuni passi in avanti, il percorso è ancora lungo», precisa Reggente. Ma l’azienda guarda con orgoglio anche al contributo dato alla nave Trieste della Marina Militare: «Abbiamo ricevuto la visita nei nostri uffici dell’ammiraglio ispettore capo Giuseppe Abbamonte, in occasione dell’arrivo dell’Amerigo Vespucci a Trieste, e con orgoglio siamo andati a visitare la nave Trieste, per la quale abbiamo giocato un ruolo importante nella progettazione strutturale per Fincantieri». Non mancano progetti legati al territorio, come l’impegno per rimettere in navigazione l’Ambriabella, imbarcazione storica per il golfo di Trieste che verrà restaurata con motori ibridi: ad affrontare l’operazione saranno la Meccano Engineering e i cantieri Quaiat.
Con un fatturato stabile intorno ai 4 milioni di euro, l’azienda punta a proseguire la crescita «graduale ma costante, fatta di piccoli passi, come nello spirito della nostra realtà», afferma il presidente. La sfida è «ampliare i servizi offerti, non solo progettazione ma anche consulenza e assistenza a cantieri e società armatrici, puntando su qualità e affidabilità». Quattro focus: navi mercantili, passeggeri e traghetti; mega-yacht; navi militari; navi offshore per operazioni energy e gas. Settori diversi, ma accomunati da competenze consolidate in 25 anni: l’inizio di un viaggio che promette di portare ancora più lontano.
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