Rabbia e silenzio ai funerali di Bedin: "Zonin e soci l'avete ucciso"

Circa 500 persone per le esequie del vicentino suicida. A concelebrare il funerale c'era don Enrico Torta. All'esterno della chiesa, alcuni risparmiatori hanno acceso dei lumini funebri con a fianco le foto di Gianni Zonin

«È il tempo del silenzio e non delle polemiche». Così i celebranti al funerale di Antonio Bedin, il risparmiatore 67enne della Popolare di Vicenza che si è ucciso con un colpo di pistola, provato da molti problemi di salute, e angustiato dalla perdite dei propri risparmi investiti nelle azioni dell'istituto berico.

Circa 500 persone si sono trovate in chiesa per le esequie sabato 18 giugno alle 15.30. A concelebrare il funerale c'era don Enrico Torta, il parroco che assiste i risparmiatori beffati dalle ex popolari venete, che a margine della cerimonia ha detto: «Questo è un omicidio, non un suicidio».

All'esterno della chiesa, alcuni risparmiatori hanno acceso dei lumini funebri con a fianco le foto di Gianni Zonin, l'ex presidente della Popolare di Vicenza, mentre altri hanno esposto striscioni con dure accuse verso gli ex manager dell'istituto nel quale Bedin aveva circa ottomila azioni: «Zonin e soci lo hanno ucciso», diceva uno di questi, e un altro «rubare la fiducia e pure i risparmi è uccidere».

Al termine del rito funebre, issando gli stessi striscioni, almeno 250 persone, in gran risparmiatori della BpV, si sono avviati in corteo per sfilare davanti ad alcune delle proprietà immobiliari che la famiglia Zonin ha in questa zona.

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