Quattro fondi per il 15% di Autostrade d'Italia e Atlantia punta a un'operazione con Abertis

In corsa per una quota di minoranza nel capitale di Autostrade per l’Italia (Aspi) ci sarebbe anche Macquarie, la banca d’investimenti australiana. È quanto si apprende da fonti di stampa, indicando che l’offerta per il 15% di Aspi proietterebbe Macquarie tra i favoriti insieme alla cordata capitanata da Allianz.
Tra gli interessati ci sarebbero anche Adia, il fondo sovrano di Abu Dhabi, la Kuwait Investment Authority e la cinese Gingko Tree, uno dei bracci finanziari della China State Administration of Foreign Exchange, ente governativo di Pechino. Secondo le stime di diversi operatori il 15% di Aspi potrebbe essere valutato tra 2,5 e 3 miliardi.
Si ricorda che Atlantia, con la cessione della quota di Aspi, punta a finanziare acquisizioni internazionali nei settori delle autostrade e degli aeroporti, per raggiungere il target del 50% di Ebitda generato da attività estere nel 2020, aumentando la propria attività sul mercato estero.
Intanto, secondo Bloomberg, la holding della famiglia Benetton starebbe valutando l’acquisizione di un’autostrada a pedaggio in possesso della rivale spagnola Abertis. Bloomberg sottolinea che le parti sono ancora in una fase preliminare che potrebbe portare a un nulla di fatto. Non ci sono state conferme al momento dai rappresentanti di Atlantia ma in Borsa a Madrid il titolo catalano è arrivato a guadagnare oltre otto punti percentuali, e - su richiesta della Consob iberica, che ha sospeso l'azione - Abertis ha confermato che Atlantia ha contattato la società per esplorare una possibile "operazione societaria senza fino ad oggi di aver finalizzato i termini della stessa".
In Borsa, Atlantia capitalizza circa 19 miliardi mentre Abertis è sopra quota 16 miliardi.
Abertis è uscita da Atlantia soltanto nel 2011, con una cessione di un pacchetto del 6,7%: la sua permanenza nella società italiana era durata oltre un decennio. Dal 1999, a lungo si è parlato di un progetto di nozze (studiato in particolare dal 2006), fino al suo definitivo tramonto e a seguire allo smantellamento della quota.
Riproduzione riservata © il Nord Est