Prezzo del latte alla stalla troppo basso, Coldiretti pronta alla mobilitazione
A Padova il comparto vale 80 milioni di euro, coinvolge 500 aziende e si concentra in particolare nell’Alta Padovana

PADOVA. Allevatori sul piede di guerra. Pronti a scendere in piazza. A manifestare la difficoltà di un settore messo in ginocchio dal basso prezzo del latte pagato alla stalla e dai rincari delle materie prime e dei foraggi. A denunciarlo è ancora una volta Coldiretti, pur accogliendo favorevolmente la convocazione del tavolo al ministero delle Politiche Agricole sulla filiera lattiero casearia. L’obiettivo è arrivare a concordare compensi equi nei contratti di fornitura fra le industrie di trasformazione e gli allevatori.
«La risposta di Patuanelli con la convocazione del tavolo è il primo segnale che aspettavamo, ma non dovrà essere l’unico – osserva Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova -. Giusto il mese scorso avevamo tirato le somme dei prezzi del latte alla stalla e rilevato qualche timido segnale di ripresa, ma mettendo in evidenza che ciò non bastava a compensare i maggiori costi dovuti al rincaro delle materie prime».
«I prezzi di mais, soia e colza hanno fatto registrare balzi in avanti tra il 20 e il 30 per cento, facendo salire i costi di produzione. Oggi – continua Bressan – per un fare un litro di latte i nostri allevatori spendono più di 40 centesimi al litro, mentre lo stesso litro di latte ci viene pagato in media 36 centesimi. Difficile far quadrare i conti in queste condizioni, tanto che il rischio è quello di perdere altri allevamenti anche nella nostra provincia».

Il settore lattiero caseario vale nel padovano circa 80 milioni di euro pe conta circa 500 aziende attive in cui vengono allevate quasi 40 mila vacche da latte.
Nel 2020, l’anno del Covid, la produzione di latte in provincia di Padova ha registrato un incremento del 3,9%, con una produzione di 2 milioni e 229 mila quintali di latte l’anno, un quinto del totale veneto, un prodotto di alta qualità, destinato per lo più alla trasformazione di formaggi Dop e di latticini.
Per la maggior parte, questa attività si concentra nell’Alta Padovana, con la presenza di decine di aziende zootecniche che nell’ultimo decennio hanno affrontato notevoli investimenti per restare sul mercato con un prodotto di assoluta qualità – sottolinea ancora Coldiretti - e fatto i conti con le distorsioni della filiera e la concorrenza dei mercati esteri, oltre che con un prezzo ormai inadeguato.
Secondo un recente report di Veneto Agricoltura, che prende spunto da un monitoraggio Ismea, i prezzi del latte consegnato alle industrie di trasformazione relativi al primo semestre 2021 segnano per il Veneto una media di 36,2€/hl + IVA, confermando l’urgenza di rivedere le quotazioni pagate agli allevatori, considerata la mutata situazione del prezzo del latte spot.

Diversa la situazione per le cooperative che determinano il valore del latte al termine dell’anno e secondo criteri naturalmente diversi da quelli dell’industria di trasformazione.
«E’ necessario che nei contratti di fornitura fra le industrie di trasformazione e gli allevatori siano concordati compensi equi, perché a fronte dei i rincari delle materie prime alla base dell’alimentazione degli animali è fondamentale assicurare la sostenibilità finanziaria degli allevamenti sottraendoli al rischio di di chiusura a causa di prezzi sotto i costi di produzione» conclude Bressan.
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