Pier&Co: dal fallimento al rilancio, la storia dell'azienda trevigiana

La crisi del 2015, la cassa integrazione poi la richiesta di concordato e la strada della newco fino all'arrivo di una nuova proprietà in maggioranza che salva il posto a 40 lavoratori e rilancia l'azienda di Casale sul Sile

Quaranta posti di lavoro salvaguardati e cinque nuove assunzioni. Sono i numeri di Pier&Co, l’azienda di haute couture di Casale sul Sile, nel trevigiano, che grazie a una nuova proprietà ha salvaguardato i dipendenti che già lavoravano e ne ha assunti altri da un’azienda del territorio chiusa 2 anni fa. Nei giorni scorsi è stato sottoscritto davanti al notaio l’accordo che sigla il definitivo passaggio dalla procedura fallimentare di Pier Spa alla Pier&Co.

Nata nel 1971, Pier&Co si è subito distinta nel panorama della confezione d’alta moda per l’eccellenza della manifattura che le è valsa la fiducia (e i contratti) delle più grandi case di moda internazionali. Tra esse spiccano: Azzedine Alaia, Dior Homme, Louis Vuitton, Dries van Noten, Goop, Karl Lagerfeld, Paul Helbers, Thom Browne, Tommy Hilfiger, Vetements, Tim Coppens. Un' eccellenza sartoriale italiana riconosciuta internazionalmente.

Nel gennaio 2016 dei 64 dipendenti 34 erano stati messi in cassa integrazione e 30 spostati in una newco nata come ramo d'affitto per salvare l'azienda della famiglia Natuzzi che aveva presentato domanda di concordato al Tribunale di Treviso. L'anno horribilis è stato il 2015 con commesse in diminuzione e di conseguenza ritardi nei pagamenti. A influire l'instabile mercato delle licenze.

Con la nuova governance che vede azionisti di maggioranza Alessandro Corte Metto bellunese ed ex direttore generale gruppo Fedon e Andrea Sponza, trevigiano e fondatore della Copernico Consulting con in quota (ora in via di dimissione) anche un terzo socio imprenditore della meccanica di Conegliano, l’azienda trevigiana non solo ha salvaguardato la preziosa expertise che l’ha fatta conoscere nel mercato dell’haute couture, ma ha lanciato una nuova linea di maglieria, Gray, che ha debuttato quest’anno, con grande successo, al Pitti di Firenze e al Super di Milano. La linea di maglieria, frutto dell'esperienza e della passione nel campo di Alfredo Argirò e Giacomo Canessa, fondatore di Malo e di Brunello Cuccinelli, recupera un marchio, Gray, nato nel 1920 in Scozia, che già coniugava maglieria e profumi, tradizione e modernità, con una forte attenzione al particolare.  

Nei mesi scorsi, per sostenere l’innovazione e la ricerca, fondamentali per rimanere competitivi in un settore in continua trasformazione, P&C ha istituito una borsa di studio per il dottorato di ricerca in management dell'Università Ca' Foscari di Venezia.

”Il territorio, il sindacato, Unindustria Treviso hanno accompagnato favorevolmente l’operazione che ha coinvolto un rilancio anche di credibilità del sistema in cui Pier&Co è inserita, e i numeri del primo esercizio danno ragione a chi tale fiducia ha saputo esprimerla. Aver salvato tutte le professionalità presenti in azienda, ha certamente contribuito a garantire la continuità del rapporto con griffe prestigiose e il successo delle nuove collezioni.” dichiara Andrea Sponza,  ad e azionista di maggioranza assieme al socio Alessandro Corte Metto.

 

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