Ovs, Beraldo: «Lo sviluppo all’estero del gruppo si farà senza acquisizioni»

VENEZIA. Massimo Piombo arriva alla direzione creativa del Gruppo Ovs e diventa direttore stile per la divisione uomo. Un rafforzamento importante per il gigante del retail made in Italy. Stefano Berlado, ad del Gruppo veneziano, ha raccontato come questo arrivo si inserisce nella strategia del gruppo. A parte la direzione creativa ci sarà un vero e proprio format per l’uomo chiamato appunto “Piombo”. Per primi apriranno due negozi “stand alone”, di circa 120 mq, a Milano e a Treviso, poi il progetto si svilupperà con l’apertura, entro il 2019, di altri 15 negozi.
Un creativo come Piombo arriva in Ovs e tra l’altro sviluppa anche dei format stand alone sul segmento uomo. Cosa significa per la vostra strategia?
«Abbiamo iniziato un anno fa a parlarci per capire come con il nostro modello integrato, con la forza della nostra catena di fornitura, e poi abbiamo pensato a come poterci sviluppare con un format specialistico, che consentisse di unire la capacità di Piombo sui tessuti, sull’eclettismo dello stile unendo prezzi contenuti rispetto alla qualità. Per il cliente uomo questa è un’offerta ulteriore e non è un’offerta in eccesso rispetto al cliente uomo che frequenta Ovs».
In che modo si incastrerà questa strategia con il settore uomo?
«Nel mondo femminile c’è un’offerta in eccesso nel mercato. Mentre nell’uomo non è così e quindi con il format Piombo abbiamo immaginato un concetto dedicato all’uomo con prezzi che ci consentissero la soddisfazione di poterci cimentare con un segmento più costoso, fermo restando il nostro modello di business che ha moltiplicatori rispetto al segmento premium e luxury molto più bassi. La nostra integrazione verticale ci garantisce la possibilità di moltiplicare per due o tre volte, qualcosa che nei segmenti premium ha moltiplicatori più alti. Diamo una qualità eccellente con un prezzo molto inferiore».
Piombo è direttore creativo però di tutta Ovs, questo sull’uomo è un progetto a parte.
«Sì, infatti. In Ovs il segmento uomo pesa il 30% dei ricavi. Abbiamo aumentato negli anni la nostra quota, nell’uomo, dal 2% intorno all'8%. Accanto alla sua direzione creativa che riguarda tutto il gruppo per cui uomo, donna e bambino, volevamo capire come portare a terra l’enorme potenziale di una direzione come la sua. Non mi sono inventato nulla di nuovo, Inditex (cioè Zara) già lo fa da tempo, con Massimo Dutti ha un format dedicato».
Non è stato l’unico cambio importante all’interno del gruppo. Abbiamo letto la settimana scorsa Francesco Sama si è dimesso dalla direzione generale. Il suo posto è stato preso da un vostro top manager interno Ismail Seyis. Quale sarà l’apporto di questa nomina per Ovs?
«Ismail ha una grande cultura internazionale, nasce in Inghilterra, vive in Europa, ha grande esperienza lavorativa in Russia e Polonia. È con noi dal 2016 ed è stato Vice-president di Gap. È un grande appassionato di prodotto. Nella parte di crescita organica la sua dimensione internazionale è molto importante per noi».
La crescita a livello internazionale dopo la non felice esperienza Charles Voegele, che ora è in concordato e nei confronti della quale voi avete chiuso ogni rapporto, sarà solo organica?
«La crescita internazionale sarà certamente organica».
L’esito dell’acquisizione di Charles Voegele, che vi ha costretti a scrivere una minusvalenza, è legato a questa decisione?
«Abbiamo sempre inteso svilupparci a livello internazionale con crescita per linee interne. L’acquisizione che abbiamo fatto con Voegele era l’ultimo treno disponibile in Europa nel nostro settore. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo provato a prenderlo. Le acquisizioni sono state invece una caratteristica del mercato italiano, dove Ovs in questi anni ha consolidato il settore. Noi acquisiamo e convertiamo nei nostri format che hanno un alto rendimento a mq. All’estero avevamo sempre preferito un altro modo».
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