Occhialeria bellunese al punto di svolta sfida aperta fra EssiLux, Kering e Thelios

Il quadro dell'occhiale per Top 100 Belluno di Nordest Economia. Un distretto che sta vivendo una profonda metamorfosi trainata dal gigante di Agordo e dai big del lusso mondiale. L'occhialeria di Belluno ha esportato, a giugno 2019, 833 milioni di euro ottenendo un incremento record (+11,3% pari a +84,5 milioni di euro), dice il Monitor Distretti di Intesa Sanpaolo.

BELLUNO. L'occhialeria bellunese è il modello distrettuale evoluto in piattaforma globale manifatturiera del made in Italy forse di maggior successo. Un luogo unico al mondo, dove si è stati in grado di dar vita ad un coagulo di esperienze imprenditoriali di dimensione planetaria (come l'epopea di Leonardo Del Vecchio e del titano Luxottica) ed è la dimostrazione di saper attirare esperienze globali di gruppi del lusso che solo qui, in queste valli, possono trovare la risposta alle loro esigenze di qualità produttiva, design e savoir faire.C'è anche una peculiarità "geografica" nell'occhialeria bellunese.

L'ad di Thelios Gianni Zoppas e l'ad di Safilo Angelo Trocchia
L'ad di Thelios Gianni Zoppas e l'ad di Safilo Angelo Trocchia

Ad Agordo è ormai identificata come la capitale del gigante Luxottica, numero uno al mondo della montature e primo player in assoluto per montature e lenti dopo la fusione con Essilor, che ha originato un gruppo da 16 miliardi di ricavi e oltre 50 miliardi di capitalizzazione di Borsa. Longarone è invece il luogo "più diversificato" del distretto dove si incarna un modello di business molto vario. Mentre Agordo è l'epicentro della visione verticale di Del Vecchio, occhiali, lenti, marchi propri, rete di negozi e di ottica, Longarone è sempre più il luogo dei giganti del lusso. Qui trovano spazio le fabbriche di Safilo, che ha importanti licenze del gruppo Lvmh, Marcolin, che produce gli occhiali dell' icona della moda Tom Ford ed è nella jv Thelios, De Rigo con le licenze Police e Chopard, per dirne alcuni, e Kering Eyewear che dal distretto prende le competenze migliori del made in Italy.L'occhialeria di Belluno ha esportato, a giugno 2019, 833 milioni di euro ottenendo un incremento record (+11,3% pari a +84,5 milioni di euro), dice il Monitor Distretti di Intesa Sanpaolo.

L'area ha raddoppiato il passo di inizio anno, grazie agli aumenti negli Stati Uniti (+20%) e in Germania (+23%). Il distretto appare primo nella classifica dei primi 10 distretti italiani per crescita più elevata dell'export nel secondo trimestre 2019. La lettura delle esportazioni nel lungo periodo mette in luce una progressiva crescita dell'export aumentato tra il 2008 e il 2018 del +79% pari a +1.199 milioni di euro.

Se si osservano le variazioni trimestrali si nota una maggiore crescita delle esportazioni nei primi due trimestri di ogni anno, in corrispondenza della stagione estiva e del progressivo peso assunto dalle esportazioni delle vendite degli occhiali da sole. «Nel distretto - ricorda Anna Maria Moressa della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo - si stanno sviluppando nuove joint venture e accordi tra grandi player per l'utilizzo delle licenze in scadenza dei grandi marchi del lusso per le quali sono attese ricadute in termini di nuovi investimenti in stabilimenti ed occupazione». Tra le intese più recenti e i movimenti di licenze più significativi si ricordano quelli tra Kering Eyewear con Safilo, che ha rinnovato per un triennio l'accordo di fornitura per la produzione di occhiali Gucci. E poi c'è la joint venture tra Marcolin e Lmvh (Thelios) per la produzione del brand Dior a partire dal 2021, la cui licenza rimane in uso fino al 2020 proprio a Safilo.

«E' interessante osservare - riprende Moressa - come si siano sviluppate nel distretto forme organizzative diverse: da una parte Kering Eyewear, start up passata in cinque anni da zero a 5,5 milioni di occhiali e 1.300 dipendenti nel mondo che ha aperto a Padova il suo centro direzionale, di progettazione e di marketing e si è appoggiata per la produzione ad una rete di 40 aziende altamente specializzate nel Cadore; dall'altra Thelios che ha mantenuto la verticalizzazione della produzione in Cadore, con una fabbrica nuova che si allargherà da 7.500 a 20 mila metri quadri e da 114 dipendenti nel 2017 arriverà a occupare 580 persone nel 2020». Questi movimenti nel distretto produrranno una trasformazione epocale, non a caso anche la Regione Veneto si sta interessando a queste nuove presenze. Recente la convocazione di un tavolo, il primo degli Stati generali dell'occhialeria, per fare il punto anche sugli inevitabili impatti occupazionali della metamorfosi in atto.

Riproduzione riservata © il Nord Est