Non solo Pinarello Lvmh fa shopping

TREVISO. La “Pinarellò”, ieri mattina, ha scosso la città. La sola possibilità che il marchio Pinarello venga acquisito dal colosso del lusso transalpino Lvmh – quello di Louis Vuitton, Moët & Chandon e altre decine di match del lusso nel mondo – ha tenuto banco, da piazza del Grano dove «batte» sempre il cuore della Pinarello, a tutta la città e al mondo economico e imprenditoriale.
Vastissime le reazioni: e come poteva essere altrimenti, per uno dei marchi più trevigianissimi che ci sia. E non solo negli ambienti sportivi.
Tanto più – e queste sono altre indiscrezioni desinate a innescare ulteriori reazioni – che si sussurra come il colosso francese del lusso possa mettere gli occhi su altri gioielli del Veneto nel settore del ciclismo, del tempo libero e del wellness. E queste sono altre indiscrezioni destinate a innescare ulteriori reazioni, perché è evidente che Lvmh, dopo lo sbarco commerciale al Fontego dei Tedeschi, in partnership con Benetton, abbia messo gli occhi sul Veneto. A questo punto il progetto di una piccola «filiera nordestina» del tempo libero e dello sport è tutt’altro che un’eresia. Con due sussurri da tener presente. Il primo è che si sarebbero anche un altro paio di aziende trevigiane, che potrebbero venire coinvolte. E c’è chi persino rilancia: il livello internazionale della Pinarello attira sull’azienda trevigiana anche l’attenzione di fondi statunitensi e d’Oltremanica, dove la collaborazione con la Sky, le ricerche tecnologiche nella galleria del vento della Jaguar hanno avuto un effetto dirompente, visti i trionfi di Wiggins e Froome negli ultimi anni.
Se son rose... intanto lo stesso sindaco Giovanni Manildo commenta la notizia: «La Pinarello è un’eccellenza mondiale, non sono sorpreso che abbia attirato le attenzioni di uno dei gruppi mondiali più famosi, è qualcosa che deve inorgoglire la nostra città ed essere di vanto per la famiglia Pinarello e per quanto ha saputo creare nella sua lunga storia», dice il primo cittadino, «e lo conferma il fatto che per aprire un fronte dello sport, la Lvmh abbia pensato a Treviso e alle sue bici all’avanguardia. Non so quale sarà la decisione della famiglia, sarà comunque da rispettare. E sono certo, conoscendo l’amore di Fausto e della sorella Carla per la città, che il cuore e l’identità trevigiana dell’azienda non moriranno mai. E che la famiglia sarà la prima a garantire tutto questo».
Dal mondo del ciclismo, è Egidio Fior, albergatore e patron della Zalf, scopritore di mille campioni, non ultimo l’iridato slovac-trevigiano Petar Sagan, ad esprimere la sorpresa per la notizia: «Una novità assoluta, anche se razionalmente devono riconoscere che è un segno dei tempi, che dice anche dal livello raggiunto dalla Pinarello su scala mondiale», è il suo primo commento «non so se Fausto accetti l’offerta, anche se da imprenditore so bene come mezzo mondo sia in vendita e l’altro mezzo sia da vendere. Credo debbano decidere con la famiglia, valutare bene tutte le implicazioni. Certo, le prospettive qui in Italia, se non cambiano le cose, non sono incoraggianti...».
Fra ciclismo, arte e solidarietà arriva anche la voce di Marco Varisco, motore dell’XI di Marca. «L’interesse di Louis Vuitton per Pinarello mi riempie d’orgoglio, sono felice per un amico, è il certificato che le sue biciclette sono il top nel mondo», dice, «credo che al di là di come andrà a finire, sia per lui una magnifica e doverosa pubblicità. Cosa gli consiglio? Di considerare bene l’offerta, non credo che capitano spesso, nella vita».
Andrea Passerini
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