Negli Stati Uniti presenza diretta di 395 imprese del Nord Est
Gli investitori triveneti hanno partecipazioni di capitale, spesso maggioritarie, in oltre 600 aziende Usa

Circa 400 investitori triveneti hanno partecipazioni di capitale, spesso maggioritarie, in oltre 600 aziende Usa che impiegano 60mila dipendenti. Sono i numeri dell’internazionalizzazione delle imprese di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino nella più grande economia mondiale.
I dati sono stati presentati dal professor Marco Alberto Mutinelli dell’Università di Brescia, responsabile di Reprint, in un recente convegno di Confindustria Vicenza sugli investimenti in sei Stati americani associati al Case-Council of American States in Europe: Indiana, New York, North Carolina, Ohio, South Carolina, Virginia. Per Banca d’Italia gli Usa sono la prima destinazione degli investimenti diretti esteri italiani. Nel 2022 lo stock ha superato i 40 miliardi di euro, secondo l’Ice: 39,8 miliardi di dollari, +16,4% sul 2021, Italia 15° paese investitore.
Molti flussi provengono dal Nord Est. I dati di Reprint dicono infatti che negli Usa il Triveneto è la seconda macroregione d’Italia come numero di investitori (il 21,5% sui 1800 nel 2021) e di imprese partecipate (il 17,6% su 3500 pari a 395 aziende) dopo la Lombardia, e la terza come numero di addetti (22,8% su 260mila pari a 57.200 dipendenti) dopo Nord Ovest e Lombardia. Il mercato americano non è quindi solo destinazione primaria dell’export del Nord Est: nel 2023 Veneto 7,6 miliardi di euro con saldo commerciale positivo di 6,2 miliardi; Friuli Venezia Giulia 2,3 miliardi con saldo di 2,2 miliardi; Trentino Alto Adige 1,1 miliardi con saldo di 1 miliardo.
Per espandersi è necessario investire in siti produttivi, assistenza e distribuzione in loco perché i clienti americani chiedono che i fornitori siano radicati negli Usa. «Oggi non ci sono solo l’Inflation Reduction Act e il Chips and Science Act mirati ad attrarre grandi investimenti soprattutto in ambito transizione energetica e digitale, ma anche i programmi di Stati e Contee tarati per progetti di piccola taglia», osserva Luigi Mercuri, vice presidente del Case e responsabile dell’Investment European Office di Treviso del North Carolina, importante hub manifatturiero. Nei sei Stati citati operano già con impianti industriali varie aziende, tra cui Stevanato (farmaceutica), Sirmax (plastica), Fitt (tubi per giardinaggio), Acciaierie Valbruna (siderurgia), Salvagnini (macchine lavorazione lamiera).
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