Mediobanca alza il velo sul piano, 2,5 miliardi di dividendi

Previsto l’aumento della remunerazione complessiva agli azionisti, piano di buy back fino a 600 milioni e Generali continuerà a contribuire ai risultati ma dalla partecipazione anche possibili risorse per M&A

MILANO. La partecipazione in Generali detenuta da Mediobanca (12,91% del capitale) «continuerà a contribuire in maniera positiva alla creazione dei ricavi e degli utili del gruppo, migliorandone la stabilità e visibilità». Lo sottolinea Piazzetta Cuccia nel comunicato sul nuovo piano al 2023.

'La valenza dell'investimento - si legge nella nota - risiede nella buona redditività e nell'opzione di valore che l'interessenza assicura al gruppo Mediobanca in termini di risorse disponibili ed attivabili in caso di operazioni di crescita. Mediobanca conferma quindi la possibilità di vendere parte della quota per finanziare acquisizioni. Il gruppo, infatti, «continuerà nella propria espansione anche tramite acquisizioni, così come avvenuto nell'arco dell'ultimo piano».

In particolare, «saranno considerati target di interesse aziende che possano accelerare il processo di crescita delle aree di attività caratteristiche del gruppo Mediobanca, con preferenza per i business a basso assorbimento di capitale ed elevato contenuto commissionale». «Fattori abilitanti - conclude il comunicato - saranno, inoltre, la compatibilità culturale e l'approccio etico al business. Le acquisizioni risponderanno ai criteri di creazione di valore da sempre seguiti dal gruppo».

Mediobanca prevede di aumentare la remunerazione complessiva degli azionisti del 50% fino a 2,5 miliardi nel nuovo piano strategico 2019-2023 rispetto a quanto distribuito negli ultimi 4 anni. Nel dettaglio, il dividendo unitario salirà del 10% il prossimo anno a 0,52 euro dagli 0,47 pagati sull'esercizio chiuso il 30 giugno. La crescita sarà poi del 5% annuo: a 0,54 euro nel 2021, a 0,57 nel 2022 e a 0,60 nel 2023.

Complessivamente Piazzetta Cuccia prevede quindi di distribuire nel quadriennio dividendi per 1,9 miliardi, a cui si dovrà aggiungere un piano di buyback compreso tra i 300 e i 600 milioni.

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