Le Generali confermano i piani di crescita. Donnet: pronti 2,5 miliardi per acquisizioni

TRIESTE Le Generali confermano gli obiettivi del piano strategico al 2021 nonostante la pandemia abbia sconvolto tutti gli scenari in un sistema delle polizze già sotto pressione per i tazzi a zero. E proprio sull’Europa si concentrano le strategie del gruppo triestino che, dopo l’acquisizione del 24,4% di Cattolica, ha in tasca 2,5 miliardi pronti per nuove acquisizioni. Non operazioni di grossa taglia, come ha anticipato il Ceo Philippe Donnet, ma di qualità. «Vogliamo rafforzare la nostra posizione di leadership in Europa e nell’asset management», ha affermato Donnet in un Investor Day condotto da remoto nel rispetto delle regole anti-Covid con il top-management protetto da vetri di plexiglass. Una novità la presenza di Lucia Silva, Head of Sustainability and Social Responsibility del Gruppo da settembre 2015.

Sgombrato il campo dai rumors su Banca Generali («Siamo molto contenti. Ha un ottimo management che sta facendo un buono lavoro e non ci sono offerte sul tavolo», ha detto il capo degli investimenti Tim Ryan), il Leone finora ha speso 1,6 miliardi in una decina di piccole e medie acquisizioni: dal perfezionamento dell’acquisto di Seguradoras Unidas in Portogallo fino allo shopping in Polonia, India, Ungheria, Slovenia, Slovacchia: «Rispetto a due anni fa la crisi può creare nuove opportunità sui mercati», ha detto Donnet. Le Generali inoltre sono pronte a rafforzare la partnership strategica con Cattolica Assicurazioni ma riguardo al recesso e al successivo aumento capitale non avvertono obblighi particolari e decideranno «quando sarà necessario».
I criteri per eventuali acquisizioni e partnership che possono accelerare la crescita, ha spiegato il Ceo, «sono chiaramente definiti: l’attrattività finanziaria, la convenienza strategica, i rischi nella realizzazione». Che il gruppo triestino pensi a rafforzarsi nel mezzo di una delle crisi globali più gravi del dopoguerra è significativo. Donnet, schierato con lo stato maggiore del gruppo capitanato dal General Manager Frederic de Courtois e dal capo della finanza Cristiano Borean, ha insistito sulla solidità patrimoniale del Leone che, grazie anche alla forte spinta su digitale e innovazione («accelerata da questa crisi»), è in corsa per centrare tutti i target finanziari.
Nel piano triennale, presentato a novembre 2018, Generali ha come obiettivi un aumento medio annuo degli utili per azione del 6-8%, un Roe superiore all'11,5% al 2021 e dividendi cumulati per 4,5-5 miliardi, pari a un payout del 55-65%. Il gruppo peraltro ha raggiunto con un anno di anticipo il target di riduzione del debito finanziario, che è pari a 1,9 miliardi. Centrato anche l'obiettivo di un flusso di cassa netto per la holding pari a 7 miliardi. Prosegue l’azione di taglio dei costi: «Siamo riusciti a risparmiare 100 milioni di euro in più rispetto ai 200 milioni già annunciati lo scorso anno».
Donnet ha ribadito che si punta molto su una strategia multi-boutique nell'asset management lanciata due anni fa dove il Leone punta a posizionarsi fra i primi cinque attori al mondo per risultato netto, inclusi investimenti etici e alternativi. L’Investor Day di Generali è stato seguito dagli analisti con interesse dopo che la scorsa settimana la società ha registrato un utile operativo migliore del previsto sul quale anche le proiezioni sul 2021 restano «sufficientemente forti e resilienti». Borean ha poi annunciato che nel quarto trimestre la compagnia ha lanciato un aumento di capitale in Svizzera da 400 milioni di franchi per la propria controllata con l’intento di creare un «cuscino di capitale contro la volatilità per stabilizzare i livelli di Solvency nel caso di uno scenario di stress».
Resta caldo il fronte dividendi. Il Cfo ha spiegato che il target sui dividendi del piano «non è un vincolo» ma il gruppo è sulla buona strada per rispettarlo. Dopo che l’Ivass ha chiesto al gruppo triestino di non pagare la seconda tranche a valere sull'esercizio 2019 forte anche delle raccomandazioni dell’Authority europea (Eiopa), Donnet ha reagito con disappunto auspicando una maggiore serenità sulla questione in Europa dove le compagnie assicurative «non stanno giocando alla pari». Ieri ha promesso che il dividendo sarà elargito agli azionisti «non appena saremo autorizzati», soprattutto dopo che il regolatore ha spiegato che la sua richiesta «era legata alla situazione macroeconomica e non a quella specifica di Generali, che è estremamente buona».
E l’Italia? Il Leone resta un crocevia finanziario nel Paese anche perchè custodiscono, come ha precisato ieri Borean, 60,6 miliardi in Btp (a fine settembre) ma non ci sono stati acquisti bensì «un effetto di mercato legato alla riduzione dello spread». Esposizione definita stabile ma di questi tempi per il Paese è sempre una garanzia. Titolo non particolarmente mosso (+0,74%). —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © il Nord Est