Le donne della Cisl del Fvg lanciano un sondaggio per indagare sulla parità di genere

I risultati saranno presentati nel corso di un evento in programma l’8 marzo a Palmanova

Paola Dalle Molle

Parità di genere, equità salariale, occupazione femminile e giovanile, child penality. Questi temi devono interessare tutti noi. Un impegno ribadito di recente dall'assessora al Lavoro Fvg, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia Alessia Rosolen nel corso dell'evento "Lo stato della parità di genere in Friuli Venezia Giulia" nel corso del quale è stata presentata la relazione della consigliera regionale di parità Anna Limpido.

Progressi importanti in questi anni sono stati realizzati tuttavia, la condizione lavorativa delle donne evidenzia ancora divari e problemi strutturali. A questo proposito, interviene Claudia Sacilotto, segretaria regionale Cisl Fvg con delega alle pari opportunità: “La disparità occupazionale che colpisce il mondo femminile presenta una complessità di tematiche e anche nella ricerca di soluzioni non vi è una ricetta unica. Parliamo di problemi ormai noti da tempo: richieste datoriali di prestazioni lavorative con orari spezzettati e molto flessibili, part-time involontari con un conseguente reddito insufficiente, congedi parentali utilizzati prevalentemente dal genitore con reddito più basso, mancanza di servizi territoriali di cura adeguati alle esigenze. E’molto più complesso invece addentrarsi sulle possibili soluzioni. Riscontriamo sempre più spesso che le donne si trovano di fronte a stereotipi - ancora presenti nel mondo del lavoro - che lega una lavoratrice alla possibile assenza per maternità e, più il mercato del lavoro è precario più questo stereotipo pare aumentare. Su questo tema serve un cambio di paradigma. Infatti, si dovrebbe ragionare sulla genitorialità e sul valore sociale della maternità. Un argomento trasversale che riguarda tutta la società considerato anche il basso tasso di natalità presente in Italia”. “Pur essendo la nostra regione una tra le più virtuose in Italia in termini di occupazione femminile, infatti il tasso di occupazione nel 3^ trimestre 2023 è stato del 61,4% contro il 52,2% Italiano, il raggiungimento di un’occupazione femminile stabile sarebbe già un grande traguardo, ma non si può tacere su un ostacolo più subdolo e meno visibile, denominato gender pay gap, cioè la differenza retributiva tra donne e uomini che svolgono le stesse mansioni - afferma Alessia Cisorio, coordinatrice donne della Cisl Fvg”.

Nei contratti collettivi nazionali di lavoro non ci sono e, non ci potrebbero essere, disparità normative e retributive, tuttavia, la realtà con la quale le donne fanno i conti è ben diversa: posti di responsabilità assegnati prevalentemente a uomini, una cultura tutta italiana che più si è presenti nel posto di lavoro più si è affidabili (oltre alla disponibilità al lavoro straordinario), disparità nel riconoscimento del giusto inquadramento contrattuale”. Secondo i dati dell’Osservatorio sui lavoratori dipendenti del settore privato dell’Inps, nel 2022 la differenza salariale tra uomini e donne è pari circa a 8 mila euro annui.

Sul tema, Cisl Fvg con il Coordinamento Donne, lanciano un sondaggio anonimo rivolto a tutte le donne della regione al fine di avere una conoscenza più dettagliata del fenomeno, che sarà presentato l’8 marzo, in occasione della giornata internazionale della Donna. Qui il link: https://forms.gle/xtGXPvsR2FnYHgbm7

“La presenza del sindacato nelle aziende - sottolineano Sacilotto e Cisorio - è importante sia per i vantaggi che si può portare con la contrattazione di secondo livello, sia per sostenere ed accompagnare la parità di genere con i percorsi di carriera. Fondamentale a questo proposito è il ruolo sociale a cui le stesse aziende sono chiamate. Deve esserci la consapevolezza che ci sono percorsi virtuosi di investimento, perché la parità di genere è motore di sviluppo economico e sociale.

A conferma, un recente studio di Confindustria rileva che se il tasso di occupazione femminile fosse uguale a quello maschile il Pil potrebbe salire di circa di 12 punti percentuali, infatti il lavoro femminile innesca un circolo virtuoso positivo di opportunità. Lo confermano i dati. Ad esempio, il “Nuovo Manifesto europeo per l’imprenditoria femminile” afferma che ogni euro investito in servizi per l’infanzia, torna indietro 13 volte.

E non dimentichiamo che una donna occupata può avere un’autonomia economica, requisito fondamentale per le sue scelte di vita e per il suo futuro anche quando raggiungerà i requisiti pensionistici. E’indubbio che l’autonomia economica costituisce un tassello fondamentale nelle scelte lungo l’arco della vita, e può essere un elemento fondamentale anche per uscire da eventuali relazioni tossiche”.

I risultati del sondaggio saranno presentati l’8 marzo all’Auditorium San Marco a Palmanova, dalle 14,30. Sarà presente l’assessora Alessia Rosolen e Giorgio Graziani Segretario nazionale Cisl. 

Paola Dalle Molle

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