In busta paga a giugno aumento di 123,40 euro per i metalmeccanici

Effetto della clausola di salvaguardia inserita nel contratto nazionale firmato 2 anni fa
Maura Delle Case

Saranno in media più pesanti di 123,40 euro le buste paga di giugno per i lavoratori metalmeccanici. Effetto, e merito, della clausola di salvaguardia, conquistata dalle parti sociali nel febbraio di 2 anni fa con la sottoscrizione del Contratto nazionale di categoria, e applicata oggi per la prima volta. Questa consente, nel caso in cui l’inflazione registrata a consuntivo sia superiore a quella stabilità in sede di sottoscrizione del contratto, di ottenere aumenti superiori ai 27 euro pattuiti al momento della stipula. Un aumento che dal mese di giugno, sarà invece, come detto, ben più significativo alla luce dell’indice Ipca per il 2022 pubblicato ieri dall’Istat che consegna ai lavoratori metalmeccanici - oltre 50 mila quelli al lavoro in Friuli Venezia Giulia - un incremento sui minimi pari a 123,40 euro medi mensili equivalenti a 6,6 punti percentuali, 96,4 euro in più di quanto previsto.

Si va dunque da un minimo di 99,60 euro per il livello D1 (ex 2° categoria) fino a un massimo di 162,21 per il livello A1 (ex 8° categoria).

A darne notizia ieri sono stati i segretari di Fiom Cgil Udine e Fim Cisl Fvg, David Bassi e Giorgio Spelat. «Ancora una volta - commenta il sindacalista cislino - siamo stati lungimiranti adottando una soluzione unica nel suo genere, uno strumenti importante che adeguando i salari al costo della vita restituisce ai nostri lavoratori una parte del potere di acquisto che avrebbero altrimenti perso».

Gli fa eco Bassi: «Il Contratto nazionale dei metalmeccanici firmato da Fim, Fiom e Uilm difende il potere d’acquisto dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori. Chiediamo però alle aziende - dichiara il segretario della Fiom - che nei casi in cui ci siano dei super minimi personali, questi non vengano assorbiti dagli importanti aumenti contrattuali e in generale che aumentino la contrattazione di secondo livello. Il Governo deve invece intervenire con un provvedimento legislativo per detassare il salario in paga base dei lavoratori» rilancia Bassi che alla lista dei desiderata aggiunge anche il «rendere strutturali gli aumenti».

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