La Polli si mangia i sottaceti Valbona

LOZZO ATESTINO. «Se mi dispiace essere uscita dall’azienda? Ovvio che sì e molto, ma sono sollevata perché l’azienda rimane e qui a Lozzo, è solida e sono garantiti i 92 posti di lavoro. Non riuscivamo più ad imporci, la politica della Grande Distribuzione ormai ti obbliga ad essere un colosso, oppure è dura stara a galla con una determinata politica dei prezzi. O hai forza contrattuale o è veramente dura».
L’imprenditrice Cristina Marchetti, uscita del tutto dall’azienda il primo marzo scorso, ha venduto il 100 per cento dell’azienda Valbona srl di Lozzo Atestino alla Polli, una big a livello nazionale dell’agroalimentare. Una acquisizione passata per un concordato - che ha ricevuto l’omologa del tribunale il 27 dicembre scorso - con il quale sono stati pagati il 25% dei debiti con le banche che l’azienda aveva. Il passaggio alla
Polli, che ha la sede principale in Toscana a Monsummano Terme è stato gestito da un Fondo specializzato che, entrato in Valbona dopo le carenze di liquidità, ha cercato una soluzione industriale. Il marchio Valbona resta, anche se potrebbe comparire nell’etichetta il logo Polli.
«L’azienda toscana voleva aumentare la capacità produttiva e con l’acquisizione di Valbona, che ha chiuso il 2018 con 31 milioni di fatturato, supererà i 110 milioni nel 2019, con una previsione di 130 milioni nel 2021. È stata una soddisfazione in questo periodo aver mantenuto il volume dei ricavi e la produzione, un impegno e una garanzia per i nostri dipendenti e per le loro famiglie. La Valbona resta un patrimonio del paese» aggiunge Marchetti. «Con questa operazione – dichiara Manuela Polli – puntiamo a una leadership nel settore delle conserve vegetali attestandoci tra le prime aziende in Italia per fatturato e dipendenti, con un incremento a doppia cifra della capacità produttiva, in particolare quella destinata all’export. L’avvio di un percorso di internazionalizzazione con la costituzione di filiali commerciali in UK, Germania e Francia, e l’apertura di nuovi canali distributivi, insieme a una politica di crescita per linee interne ed esterne, fanno parte del nostro nuovo e ambizioso piano di sviluppo per prossimi anni. In questa fase» conclude
Polli «l’azienda sta affrontando un significativo cambio di pelle anche con il recentissimo ingresso di un nuovo Ceo dal mercato».
Ora la produzione di vasetti di sottolio della Valbona, principalmente olive, carciofi, pesti e pomodori si attesta sui 40 milioni di pezzi all’anno con la possibilità di arrivare a produrne 52 milioni, le due linee produttive sono nuove. Con l’acquisizione della Polli si apriranno nuovi canali di vendita.
Cristina Marchetti è stata consigliere comunale a Lozzo Atestino, in giunta a Confindustria e consigliere della Camera di Commercio e portavoce del coordinamento delle categorie economiche (che riuniva 8 categorie) per lo sviluppo della Bassa Padovana. Ora potrà dedicarsi ad una azienda sarda vicino a Cagliari, di cui è socia, che si occupa di prodotti freschi a base di verdura, con addirittura la produzione di un salame vegetale. Un prodotto innovativo.
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